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IL TESTO APPROVATO

Equo compenso e sanzioni, Viceministro Sisto: possibile revisione

Equo compenso e sanzioni, Viceministro Sisto: possibile revisione
In tema di equo compenso non sono stati approvati gli emendamenti sul testo licenziato dalla Commissione Giustizia, ma l'Assemblea della Camera ha impegnato il Governo a rivedere le sanzioni disciplinari ai professionisti che violano l'obbligo "di convenire o di preventivare un compenso che sia giusto, equo e proporzionato alla prestazione professionale richiesta". IL TESTO APPROVATO.

La proposta di legge sull'equo compenso delle prestazioni professionali- dopo l'unanime approvazione a Montecitorio-  passa al Senato. La Camera dei Deputati non ha approvato emendamenti sul testo licenziato dalla Commissione Giustizia, ma ha impegnato il Governo ad accogliere due ordini del giorno presentati dall'On. Chiara Gribaudo (PD) e dall'On. Carla Giuliano (M5S). Entrambi gli atti di indirizzo chiedono modifiche all'articolo 5 che introduce sanzioni disciplinari a carico del professionista che non rispetta la disciplina dell'equo compenso.

Il Viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, l'Assemblea ha accolto l'ordine del giorno presentato dalla deputata Chiara Gribaudo (PD), che chiede al Governo un impegno per rivedere le sanzioni nei confronti del professionista che omette di esplicitare alla controparte il compenso. Accolto anche l'ordine del giorno presentato da Carla Giuliano (M5S), che mira a rideterminare la disciplina delle sanzioni disciplinari a carico dei professionisti che accettano compensi al di sotto delle soglie previste dai parametri ministeriali di riferimento.

La norma approvata- L'articolo 5 (Disciplina dell'equo compenso) affida agli Ordini professionali il compito di sanzionare il professionista che viola l'obbligo di "convenire o di preventivare un compenso che sia giusto, equo e proporzionato alla prestazione professionale richiesta". Il compenso deve inoltre essere determinato in applicazione dei parametri previsti dai pertinenti decreti ministeriali. E' sempre in capo agli Ordini il compito di sanzionare il professionista che violi "l'obbligo di avvertire il cliente, nei soli rapporti in cui la convenzione, il contratto o comunque qualsiasi accordo con il cliente siano predisposti esclusivamente dal professionista".

Gli impegni assunti dal Governo
- Il Viceministro Sisto si è impegnato a nome del Governo a:
- a considerare gli effetti applicativi della disposizione richiamata in premessa, al fine di rivalutare, nell'ambito delle proprie prerogative, l'opportunità di rivedere la disciplina relativa alle sanzioni deontologiche ex lege nei confronti del professionista che accetta un compenso equo e che, nel predisporre il contenuto della convenzione, omette di esplicitare alla controparte il compenso.
- a valutare gli effetti applicativi della disposizione richiamata in premessa allo scopo di rideterminare la disciplina delle sanzioni disciplinari a carico dei professionisti che abbiano accettato compensi che siano sotto le soglie previste dai parametri ministeriali e decreti ministeriali di riferimento, e quindi non equi e non proporzionati all'attività professionale svolta.

I due impegni mirano a rivedere alcune criticità presenti nel testo della legge che "se fossero mantenute, potrebbero compromettere la futura corretta applicazione del provvedimento"- sostengono le deputate Gribaudo e Giuliano.
 
Il testo della pdl approvato dalla Camera
(Trasmesso al Senato il 25 gennaio 2023)