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RICOGNIZIONE A CURA DI FVE

Visite di sanità animale, lo stato dell'arte nella Ue

Visite di sanità animale, lo stato dell'arte nella Ue
La Federazione dei Veterinari Europei pubblica lo stato dell'arte delle visite di sanità animale negli Stati Membri. La disamina, puntuale e analitica, si basa sul modello di visita di sanità animale che la Federazione deduce dal regolamento (UE) 2016/429. Le conclusioni sono che, ad oggi, in nessun Paese dell'Unione le visite di sanità animale sono ottimali. Troppa difformità. La FVE chiede alla Commissione di dettare criteri uniformi e armonizzati.

Basandosi su due indagini condotte nel 2017 e nel 2022, la Federazione dei Veterinari Europei (FVE) ha fatto il punto sull'attuazione delle visite di sanità animale previste dal'articolo 25 del nuovo regolamento europeo di sanità animale. La situazione, Paese per Paese, è pubblicata nel documento Animal Health Visits Application of art. 25. In particolare, la FVE ha analizzato il grado di attuazione delle visite di sanità animale utilizzando come benchmark le caratteristiche suggerite dalla stessa Federazione con un position paper del 2021.
Le fonti di informazioni della FVE sono i suoi membri, le organizzazioni veterinarie aderenti in ciascun Paese dell'Unione.

Nessun Paese è perfetto- La maggior parte degli Stati membri dell'UE attualmente effettua visite di sanità animale, ma nessuna di queste è perfetta. Molti Paesi si limitano a visitare solo alcuni animali da produzione (ad es. Belgio, Germania, Norvegia, Spagna e Svezia) senza coprire tutti gli operatori in attività, oppure valutando in corso di visita solo alcuni aspetti (ad esempio il controllo dei medicinali ma non la biosicurezza) nel contesto dei controlli ufficiali veterinari.
In questo ranking, suddiviso in quattro ordini decrescenti l'Olanda è il Paese che ha più di tutti ha attivato visite di sanità animale somiglianti al modello indicato dalla FVE (colore verde). In posizione mediana (colore giallo) svetta la Spagna; in questo secondo ordine figura anche l'Italia sebbene all'ultimo posto. Il terzo ordine (colore arancione) vede in testa la Romania; mentre primo fra gli ultimi il Portogallo, in testa ai Paesi del quarto ordine di ranking (colore rosso ).

Applicazione insufficiente
-  La FVE ribadisce che gli obiettivi delle visite di sanità animale sono di consigliare gli allevatori sul miglioramento della salute degli animali e della biosicurezza e di svolgere attività di prevenzione. Per raggiungere questo obiettivo, solo un veterinario che visita regolarmente lo stabilimento avrà una conoscenza solida e dettagliata delle condizioni gestionali dell'allevamento. Le visite regolari sono importanti anche per instaurare un rapporto di fiducia tra il proprietario dello stabilimento (l'allevatore) e il veterinario. Invece, osserva la FVE, la pletora di requisiti nazionali riguardanti le specie coperte, il tipo di allevamenti, il veterinario responsabile indicano la necessità cruciale di una armonizzazione a livello comunitario.

La FVE invita la Commissione Europea a emanare atti propri per evitare di proseguire in una applicazione insufficiente dell'articolo 25, incoerente rispetto alle finalità delle visite di sanità animale.

Cosa sono le visite di sanità animale- L'obbligo di svolgere visite di sanità animale in tutti gli stabilimenti è in capo agli operatori. L'obbligo consiste nell'assicurare all'autorità competente che gli stabilimenti sotto la loro responsabilità ricevano visite di sanità animale condotte da un veterinario. L'obbligo è applicabile in tutti gli Stati Membri dal 21 aprile 2021. Nel dare alcune indicazioni generali sulle visite di sanità animale il Regolameno (UE) 2016/429 prevede che la Commissione Europea possa essa stessa, mediante atti di esecuzione, stabilire i requisiti minimi necessari per l'applicazione uniforme dell'articolo 25.

Stato dell'arte in Italia- Le "visite di sanità animale" sono recepite nell'ordinamento italiano dal Decreto Legislativo 136/2022 (Decreto Prevenzione). Entro 24 mesi dalla sua entrata in vigore, dovranno essere definite le modalità operative e le frequenze minime delle visite di sanità animale "sulla base del rischio". La loro definizione sarà formalizzata da un decreto del Ministero della Salute, previo parere della Conferenza delle Regioni.
La FVE, nel prenderne atto, aggiunge che attualmente sono i veterinari regionali, impiegati dalle ASL ad effettuare per conto dei servizi nazionali le visite in allevamento per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, la profilassi e l'eradicazione, la sicurezza dei mangimi, l'uso responsabile dei medicinali veterinari e il benessere degli animali secondo i piani nazionali di sorveglianza. I professionisti privati sono coinvolti dagli allevatori  su base volontaria per programmi di salute degli animali da allevamento, per la prescrizione di farmaci e l'uso responsabile di antibiotici e per la consulenza in materia di benessere animale e biosicurezza.

I dati sono raccolti dal progetto ClassyFarm, che al momento non è pronto a ricevere tutti i dati richiesti dal decreto 136 - osserva la FVE-  ma lo sarà nei prossimo anni.

pdfANIMAL_HEALTH_VISITS_ARTICLE_25.pdf1.91 MB
pdfVISITE_DI_SANITA_ANIMALE_IN_ITALIA.pdf196.95 KB

FVE Position Paper - Prevention is better than cure: regular animal health visits make this happen