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REG (UE) 2018/848

Biologico, tempi di sospensione da rivedere

Biologico, tempi di sospensione da rivedere
E' da rivedere la norma sui trattamenti veterinari che prevede un tempo di sospensione minimo di 48 ore laddove l'EMA indica "zero giorni". Lo chiede una lettera rivolta alla Commissione AGRI da Veterinari e Produttori: il nuovo Regolamento europeo sulle produzioni biologiche rischia di generare un enorme spreco alimentare di latte e uova invendibili. La norma non ha base scientifica.

E' da ridiscutere la norma sui tempi di sospensione (minimo 48 ore) prevista dal nuovo regolamento sulle produzioni biologiche.  La Federazione dei Veterinari Europei (FVE) è tra i firmatari di una lettera alla Commissione AGRI del Parlamento europeo che chiede di riconsiderare questa disposizione. "Inaspettatamente- afferma la FVE- il regolamento prevede che gli agricoltori biologici rispettino un periodo minimo di sospensione di 48 ore per farmaci con tempi di sospensione indicati dall'Agenzia europea per i medicinali (EMA) e pari a zero giorni".

A co-firmare la richiesta  è una lunga cordata di partner: Copa-Cogeca, Animal Health Europe, European Dairy Association (EDA), European Egg Packers and Traders Association (EEPTA) e European Union of Wholesale with Eggs, Egg Products and Pollame and Game (EUWEP).

Trattamenti veterinari- Il nuovo regolamento non consentirà l'utilizzo preventivo di medicinali allopatici ottenuti per sintesi chimica, compresi gli antibiotici, nella produzione biologica. Tuttavia, "in caso di malattia o di ferita di un animale che necessiti di un trattamento immediato", l'utilizzo verrà eccezionalente consentito, ma "per garantire l’integrità della produzione biologica"   il periodo ufficiale di sospensione dovrebbe essere pari al doppio del periodo normale di sospensione e avere una durata minima di 48 ore".

La norma in discussione è il punto (1.5.2.5) Parte II, Allegato II che recita: "Il periodo di sospensione tra l’ultima somministrazione a un animale di un medicinale veterinario allopatico ottenuto per sintesi chimica, compreso un antibiotico, in condizioni normali di utilizzazione, e la produzione di alimenti ottenuti con metodi biologici da detto animale è di durata doppia rispetto al tempo di attesa di cui all’articolo 11 ("cascata" ndr) della direttiva 2001/82/CE (Codice Comunitario dei Medicinali Veterinari) e di almeno 48 ore".

Infezioni parassitarie nelle strutture all'aperto
- Negli allevamenti all'aperto, che caratterizzano la produzione biologica, "anche il rischio di infezioni parassitarie aumenta" si legge nella lettera. "Al momento, non ci sono sufficienti alternative ai farmaci attualmente utilizzati. Se entrerà in vigore il periodo di sospensione di 48 ore per i trattamenti antiparassitari, enormi quantità di uova e latte biologici non possono essere venduti come biologici.

Secondo i firmatari della lettera, questa norma "non si basa sulle norme vigenti nè sulle evidenze scientifiche". Inoltre- concludono- per molti operatori sarà pressochè impossibile convertire le produzioni da tradizionali a biologiche e, non da ultimo, c'è da attendersi un enorme spreco di uova e latte invendibili. Una norma come quella di cui si chiede la revisione non consentirà di raggiungere il target del 25% di produzione biologica in Europa a cui ambisce la Farm to Fork Strategy.

Animali e prodotti biologici: "profonda revisione normativa"