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L'INIZIATIVA

Anagrafe canina, FVG: certificato Enci obbligatorio

Anagrafe canina, FVG: certificato Enci obbligatorio
Il Friuli Venezia Giulia rende obbligatorio il cerificato Enci per poter registrare come "di razza" i cani dell'anagrafe regionale.  Dal 15 marzo prossimo, tutte le registrazioni in Banca dati regionale dovranno allegare "una certificazione rilasciata esclusivamente dall’Enci". Ne dà notizia lo stesso Ente. "Un giorno importante nella lotta all’importazione illegale di cuccioli"- dichiara il Presidente Muto. L'ANMVI ha chiesto al Direttore del Servizio Veterinario di sospendere l'efficacia della circolare.


La Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia, "regione di confine strategicamente importante per la tratta di cuccioli provenienti dall’Est, impone l’obbligo di registrazione nella Banca dati regionale dei cani “di razza” solo se questa qualità viene attestata dall’iscrizione al Libro genealogico che, in virtù del Decreto Legislativo 529 del 30 dicembre 1992, è tenuto e curato dall’ENCI".
E' Lo stesso Ente Nazionale dell Cinofilia Italiana a darne notizia. In caso di assenza, i cani risulteranno simil, con l’indicazione della razza fenotipicamente prevalente. Oppure saranno registrati come meticci.

"Questa norma nasce dalla proficua collaborazione tra ENCI e la Regione"- scrive il Presidente Dino Muto-  e "si pone in linea con la disposizione del Ministero della Salute che già aveva precisato che la commercializzazione di soggetti di origine nazionale o comunitaria definiti o dichiarati “di razza” è possibile esclusivamente previa apposita certificazione rilasciata dall’associazione degli allevatori che detiene il relativo Libro genealogico".  La norma adottata in Friuli Venezia Giulia- prosegue -  "pone dunque una netta distinzione tra cani acquistati da allevamenti che iscrivono i propri soggetti al Libro genealogico, ricevendo dall’ENCI il relativo pedigree, e cani frutto di incroci non tracciati, spesso provenienti da attività illecite che antepongono il business del cucciolo all’interesse per la corretta selezione e per il benessere psico-fisico dei cani".

Ringraziando il Direttore del Servizio Manlio Palei e la referente dell’Igiene Urbana Veterinaria Sabrina Loprete- Muto conclude informando che sul proprio portale, l'Enci pubblicherà la documentazione che dovrà essere trasmessa dagli allevatori per l’iscrizione all’anagrafe canina dei cani “di razza”.

La posizione dell'ANMVI- Informato della circolare friulana, la scorsa settimana il Presidente Marco Melosi ha scritto al Direttore del Servizio Veterinario del Friuli chiedendo di sospendere l'efficacia della circolare e di aprire un confronto sull'attuazione pratica dell'indicazione data dalla Regione. "Richiedere obbligatoriamente di allegare un pedigree - fa notare Melosi-  rappresenta un aggravio e potrebbe rallentare le registrazioni, a detrimento della regolarità e della tempestività di iscrizione dei cani in anagrafe". Un onere burocratico non previsto su base obbligatoria nemmeno dall'Anagrafe Nazionale degli Animali d'Affezione, ricorda il Presidente ANMVI.

Si tratta anche di competenze e finalità diverse: la  normativa delle Anagrafi Canine Regionali e l’Anagrafe Nazionale degli Animali d’Affezione finalizza il censimento anagrafico dei cani ad obiettivi del tutto diversi da quelli della tutela commerciale e della tutela del patrimonio cinologico nazionale in capo al Mipaaf e all'Enci. Diverse sono anche le autorità e le figure professionali preposte: il Ministero della Salute, i Servizi Veterinari e gli stessi  Medici Veterinari. Fermi restando i condivisibili obiettivi di contrasto al commercio illegale di cuccioli e le prerogative di tutela della riproduzione genealogicamente attestata.