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NOTA DGSAF E DGPREV

Lyssavirus: precauzioni generali fino a nuove evidenze

Lyssavirus: precauzioni generali fino a nuove evidenze
Indicazioni precauzionali e di "massima cautela" contro i rischi di contatto con i chirotteri. Le hanno firmate oggi i Direttori Generali della Sanità Animale e della Prevenzione Sanitaria, Silvio Borrello e Giovanni Rezza. La conferma di WCBV in un gatto domestico è la prima ed unica evidenza mondiale del passaggio del virus dal pipistrello ad un altro mammifero. Il ruolo epidemiologico svolto dai pipistrelli non è ancora chiaro. Raccomandazioni ispirate al principio di precauzione fino a quando non si avranno maggiori evidenze scientifiche.


La novità e la complessità del caso di Lyssavirus WCBV - confermato il 27 giugno scorso in un gatto domestico di Arezzo - ha spinto il Ministero della Salute ad emanare alcune indicazioni di "massima cautela" rivolte ai cittadini, ai medici veterinari e agli enti preposti, dalle ASL agli IZS fino ai Centri di gestione della fauna selvatica.

Le precauzioni da adottare sono contenute in una nota congiunta delle Direzioni generali di Sanità Animale (DGSAF) e della Prevenzione Sanitaria (DGPREV), inviata oggi alle Regioni e a tutti gli addetti ai lavori. Si tratta di misure precauzionali che andranno osservate "almeno fino a quando non sarà chiaro il ruolo epidemiologico svolto dai pipistrelli". 
Il passaggio del virus WCBV (West Caucasian Bat Lyssavirus) dal chirottero Miniopterus schreibersii a un altro mammifero- ad oggi- è l'unico caso al mondo e non è sufficiente a stabilire con esattezza il serbatoio. Sono quindi in corso le indagini scientifiche e le ricerche di laboratorio. Fino a nuove evidenze, il "Gruppo di Lavoro per la gestione e il controllo dei Lyssavirus", istituito dal Ministero della Salute ha elaborato una serie di raccomandazioni precauzionali generali.

Il documento definisce in quali casi si debba parlare di caso "sospetto" nei mammiferi domestici, nei selvatici e nei chirotteri. Per ciascuna specie vengono date indicazioni operative rivolte ai medici veterinari liberi professionisti, ai CRAS (Centri di Recupero della Fauna Selvatica), al personale che si occupa di chirotteri su tutto il territorio nazionale, agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali. A questi ultimi, si raccomanda di adottare tutte le misure di prevenzione necessarie e idonee ad evitare l'esposizione al virus compresi, quando necessario, dispositivi di protezione individuale che possano proteggere l'operatore dal taglio accidentale (es guanti antitaglio).
Per le specifiche procedure di laboratorio destinate agli Istituti Zooprofilattici, il Ministero rimanda ad apposite istruzioni che saranno diramate dal Centro di Referenza Nazionale per la Rabbia dell'IZSVE.

Nella stessa circolare, vengono inoltre fornite precauzioni generali in caso di rinvenimento di chirotteri "sospetti" e sulla vaccinazione antirabbica umana.

Infine, "poichè sono ancora in corso approfondimenti di carattere epidemiologico per verificare gli eventuali serbatoi di virus e il suo livello di diffusione", il Ministero della Salute ritiene "consigliabile tenere sotto controllo i cani e i gatti, in caso di permanenza all'esterno delle abitazioni, al fine di ridurre la probabilità di un'eventuale esposizione dal contagio".

Chirotteri: precauzioni di esposizione, interventi nei Cras

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pdfNOTA_DGSAF_DGPREV_Lyssavirus_Indicazioni_precauzionali.pdf111.41 KB


Foto izsve.it