Cresce il pressing per l'ampliamento delle cattedre nelle scuole italiane. I Medici Veterinari rivendicano il valore della laurea in medicina veterinaria ed equità di accesso ai concorsi. Anche l'On Doriana Sarli presenta una interrogazione. Sui Ministri dell'Istruzione e dell'Università incombono le sollecitazioni della categoria dopo anni di occasioni mancate, l'ultima con il Decreto Scuola. Ma il Governo ha accolto un ordine del giorno. ANMVI: la prima occasione è il Tavolo sui percorsi di abilitazione scolastica.
Dopo l'interrogazione della senatrice
Caterina Biti (PD), arriva
quella della deputata
Doriana Sarli (M5S) per chiedere ai Ministri
Lucia Azzolina e
Gaetano Manfredi "iniziative, anche di tipo normativo, affinché la laurea LM-42 in medicina veterinaria possa far accedere anche a nuove classi di concorso per l'insegnamento nelle scuole italiane".
Come è noto, con la laurea LM-42 Medicina Veterinaria si può accedere soltanto ad una classe di concorso (A-52 scienze, tecnologie e tecniche di produzioni animali) per l'insegnamento in alcuni istituti tecnici e professionali. "Sono quindi poche le possibilità per i giovani medici veterinari per un inserimento nel mondo della scuola"- fa notare Doriana Sarli nella sua interrogazione. Non a caso, l'iniziativa di una
petizione ad hoc porta la firma di una giovane neolaureata.
Equità di accesso- Ma non si tratta solo di una rivendicazione occupazionale, di per sè sufficiente a motivare il pressing, ma anche anche di un corretto inquadramento della laurea in medicina veterinaria nel mondo dell'istruzione e nell'educazione delle future generazione. Si tratta anche di ristabilire equità di accesso ai concorsi della scuola: altre lauree danno accesso all'insegnamento di materie scolastiche più coerenti con la formazione accademica veterinaria che con quella di altri profili.
Per contro, all'unica classe di concorso a cui si accede con la laurea in medicina veterinaria- fa notare nella sua
interrogazione la senatrice
Caterina Biti- "hanno accesso altri sette titoli di laurea". La stessa Fnovi
rivendica per i medici veterinari l'accesso all'insegnamento di materie "per le quali lo loro preparazione universitaria è assolutamente idonea e attinente".
Il Tavolo al Ministero - Nè l'ultima riforma delle classi di concorso, del 2016, nè il recente Decreto Scuola hanno rimediato a questa discriminazione. L'auspicio è che il Ministro
riapra la questione nell'ambito del Tavolo,
istituito proprio dal Decreto Scuola (articolo 2-bis), per avviare “con periodicità percorsi abilitanti” e fare chiarezza sul percorso per diventare insegnanti, consentendo così anche ai giovani neo-laureati un percorso di accesso all’insegnamento “caratterizzato da una formazione adeguata”. Il Tavolo sarà presieduto dal Ministro Azzolina.
L'ordine del giorno approvato- Per l'ANMVI, il Tavolo è la prima occasione utile per dare seguito all'accoglimento di
un ordine del giorno presentato dall'On
Alessandro Melicchio (M5S). Il Governo, proprio durante la discussione del Decreto Scuola alla Camera, si è impegnato a valutare l'aggiornamento delle classi di concorso per l'accesso all'insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado: "Tra i casi di incongruenze della normativa vigente elencati- fa notare Melicchio- vi è anche quello delle limitazioni imposte ai titolari di laurea in medicina veterinaria".
Decreto Scuola: più cattedre ai laureati in Veterinaria