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NUOVO CDA STRAORDINARIO

Enpav: si allarga la platea del bonus di 600 euro

Enpav: si allarga la platea del bonus di 600 euro
Nonostante l'esclusione dal "Cura Italia", i passaggi oscuri del decreto Catalfo-Gualtieri e gli intralci burocratici, l'Enpav ha già versato 9.284 bonus e da oggi allarga la platea dei beneficiari. Sbloccata la questione dei giovani e della doppia appartenenza previdenziale. Bonus compatibile anche con l'indennità da Covid-19, ma non per chi ha già la pensione. 

Anche i giovani veterinari e gli iscritti Enpav che hanno avuto una doppia posizione previdenziale avranno il bonus di 600 euro. Lo rende noto il Consiglio di Amministrazione dell’Enpav che ieri si è riunito in via straordinaria per ampliare la platea degli aventi diritto. Verranno quindi inclusi: i giovani, gli iscritti che hanno avuto una doppia posizione previdenziale e, non da ultimo, i veterinari che percepiscono l'indennità da Covid-19. Nulla di fatto invece per chi percepisce l'assegno pensionistico.

I giovani veterinari iscritti dal 2019- Superato uno degli ostacoli insiti nel decreto interministeriale dei Ministri Catalfo (Lavoro) e Gualtieri (Economia): tutti i veterinari iscritti all'Enpav tra il 1 gennaio 2019 e il 31 marzo 2020 - anche se a zero reddito nel 2018- possono presentare domanda per il bonus di 600 euro. Chi di loro l'avesse già fatto non dovrà ripresentarla.
Viene così sbloccata la questione dei neo iscritti Enpav 2019-2020, che interessa ben 800 medici veterinari. Il risultato arriva dopo le pressioni esercitate da tutte le casse sui ministeri vigilanti per una interpretazione estensiva del decreto Catalfo-Gualtieri che sembrava invece riconoscere il bonus solo agli iscritti aventi reddito nel 2018. Restano fermi i tetti massimi (35 e 50mila euro di reddito).

Esclusività della gestione previdenziale – A procedure già avviate, prima di Pasqua il Ministero del Lavoro aveva bloccato le casse chiedendo che gli iscritti presentassero una dichiarazione integrativa. La documentazione supplementare, una complicazione burocratica che ha ritardato l'erogazione del bonus, è tesa ad escludere il pagamento di un doppio bonus in caso di doppia posizione previdenziale.

Oggi, il Cda dell'Enpav comunica che possono richiedere il Bonus tutti coloro che alla data del 31 marzo 2020 sono iscritti all'Enpav e ad altro Ente di previdenza, "ma versano contributi esclusivamente all’Enpav". Viene così sbloccata la maggioranza delle posizioni veterinarie che erano rimaste in sospeso.

Continuano invece a non poter presentare possono invece presentare la domanda coloro che al 31 marzo 2020 risultano iscritti e versano contributi sia all'Enpav che ad altro Ente di previdenza, ma anche su questo punto l'AdEPP ha chiesto al Governo di interpretare in via estensiva il concetto di esclusività dell'iscrizione, da intendersi nel senso di esclusività della richiesta di Bonus ad un solo Ente di previdenza, anche in caso di iscrizione e contribuzione contestuale a più Enti. "Siamo quindi in attesa di un chiarimento da parte del Governo"- fa sapere il Cda Enpav.

Titolari di trattamenti pensionistici – Confermata l’incompatibilità del Bonus per i titolari di qualsiasi trattamento pensionistico, incluse le pensioni di invalidità e di reversibilità, anche corrisposto da altro Ente previdenziale.

Sia il bonus sia l'indennità per Covid-19- Il Bonus dei 600 euro è invece compatibile con l’indennità straordinaria di 1000 Euro che l'Enpav riconoscere ai liberi professionisti in quarantena o in stato di isolamento domiciliare obbligatorio per positività al Covid-19 certificata da Asl, Ats, ordinanze. Chi è in possesso dei requisiti può quindi presentare domanda per entrambi.

Il bonus da 600 euro non è una misura di previdenza o di assistenza Enpav, ma un bonus di Stato anticipato ai professionisti dalle loro casse ed enti previdenziali. Inizialmente esclusi dal Decreto Cura Italia, i professionisti sono stati recuperati da un decreto interministeriale correttivo del Cura Italia su protesta dell'Adepp, a nome di tutte le casse e gli enti aderenti. Le somme stanziate dal Governo e anticipate dalle casse professionali non coprono l'intera platea degli iscritti (200milioni per 330mila professionisti). Saranno rimborsate in compensazione fiscale agli enti previdenziali che stanno chiedendo garanzie di rientro e l'estensione del bonus a tutti i liberi professionisti iscritti.