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CONFPROFESSIONI

Rapporto professioni: Veterinari in crescita solo sulla carta

Rapporto professioni: Veterinari in crescita solo sulla carta
I Medici Veterinari crescono nel numero e nel reddito secondo l’ultimo Rapporto sulle libere professioni presentato ieri all’Antonianum di Roma da Confprofessioni.  Ma per l'ANMVI, presente al convegno con una propria delegazione, si tratta di una crescita apparente, che non dice le difficoltà e le incognite di tenuta strutturale del sistema veterinario libero-professionale.


Dal 2011 al 2018, il numero dei Medici Veterinari italiani è cresciuto del 38%; anche il reddito è costantemente salito dopo un picco depressivo del 2014, soprattutto i redditi dei professionisti che presentano lo studio di settore rispetto ai forfettari. Lo dice il IV Rapporto sulle libere professioni in Italia a cura dell'Osservatorio annualmente incaricato da Confprofessioni di analizzare l'andamento del comparto.

Sono dati direzionali, che collocano bene i Medici Veterinari nel mondo delle libere professioni ordinistiche (1,8 milioni di professionisti e 900 mila addetti) ma dietro ai quali si nascondono grandi difficoltà di tenuta.  Nello scenario del futuro delineato ieri all’Antonianum la professione veterinaria sconta:

- un reddito medio (23.400 euro) fra i più bassi di tutte 15 le professioni ordinistiche (terzultimo posto), che precipita sotto la soglia di rilevazione fra i giovani Veterinari (7000- 13.000 euro di reddito sotto i 40 anni di età);

- di non crescere nei settori forti del Pil -come l’agroalimentare -ma solo nei servizi alle famiglie attraverso le cure agli animali da compagnia;

- di non riuscire a esportare servizi, ma invece professionisti ad alta formazione che vanno ad esercitare all’estero;

- di non essere orientata all’esercizio strutturato dell’attività veterinaria, in forma aggregata per conformazione giuridica e dei servizi offerti sul mercato;

- di non essere sostenuta da politiche capaci di riconoscere la professione veterinaria come un ambito bivalente, fatto di servizi libero professionali e sanitari,  senza che contraddizioni fra impresa e salute;

- di essere caricata di pesi fiscali e burocratici che nemmeno la prossima manovra finanziaria alleggerirà;

Le parole del Viceministro al Mef Antonio Misiani alla platea congressuale sono state chiare: le richieste dei professionisti sono "di sistema e non da Legge di Bilancio", ha detto, non smentito, nella sostanza, dal ricco parterre di politici invitati per l'occasione. Per questo ANMVI condivide il ‘ni’ dato dal presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, in risposta alla domanda finale se fosse soddisfatto o no della giornata di confronto con la politica.

Foto: Maria Carla De Cesari (Sole 24 Ore) e Paolo Feltrin (Direttore Scientifico dell'Osservatorio Libere Professioni)