Per la Pubblica Amministrazione italiana "il lavoro dei professionisti non vale nulla e, in quanto tale, non deve essere pagato". E' la provocatoria dichiarazione che accompagna la petizione #IONONLAVOROGRATIS presentata al Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. ANMVI promotrice: i Medici Veterinari hanno già il decreto parametri, gli enti pubblici lo applichino.
Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni è il primo firmatario della petizione #IONONLAVOROGRATIS in corso di sottoscrizione su change.org. L'iniziativa chiede misure per vincolare le pubbliche amministrazioni all'equo compenso dei liberi professionisti reclutati in base a gare, avvisi o appalti di incarico. La promuovono le sigle aderenti a Confprofessioni, tra cui il Presidente ANMVI Marco Melosi e il Presidente Veterinario di Confprofessioni Abruzzo, Marco Della Torre.
Sostenuta da decine di sigle professionali, dopo la presentazione alla stampa, da ieri è anche sul tavolo del Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio.
Perchè la petizione- Dopo il Consiglio di Stato, che il lavoro libero professionale non sia adeguatamente riconosciuto "lo certifica anche il Ministero dell’Economia e delle Finanze"- afferma la petizione, riferendosi ad un avviso pubblico del 27 febbraio per incarichi di consulenza a titolo gratuito.
"Ancora una volta lo Stato, come datore di lavoro, permette alla pubblica amministrazione di richiedere prestazioni gratuite per lavori che comportano responsabilità, costi e oneri professionali enormi. Purtroppo non si tratta di un caso isolato: ministeri, regioni, comuni, enti centrali e locali continuano ad affidare incarichi ed emanare bandi in cui il lavoro gratuito dei professionisti è la regola".
La petizione evidenzia anche i ritardi dei pagamenti che i professionisti sono costantemente costretti a subire nei rapporti di lavoro con le P.A.
Le richieste- I promotori chedono al Ministero delle Finanze di dare l'esempio per primo e di correggere "immediatamente" l’avviso pubblico del 27 febbraio prevedendo compensi proporzionali alla qualità e alla quantità delle prestazioni professionali richieste, conformemente alla legge. Al Governo e al Parlamento si chiede di dare "attuazione immediata alla norma sull’equo compenso introdotta dalla legge di bilancio 2018" per tutti i professionisti ( e non solo per la professione forense).
Il decreto parametri veterinari- L'ANMVI ricorda che, dal 2016, la professione veterinaria è tra quelle che si sono già dotate di parametri economico-tariffari per le liquidazione in sede giudiziale degli onorari, parametri che se valgono per la Giustizia italiana a maggior ragione devono valere per lo Stato e per gli enti pubblici.