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Animali e alimenti, resistenze "allarmanti" per EFSA-ECDC

Animali e alimenti, resistenze "allarmanti" per EFSA-ECDC
Resistenza ai carbapenemi nel pollame e al linezolid nei suini. Nuove evidenze nel rapporto congiunto EFSA-ECDC pubblicato oggi. Marta Hugas, chief scientist dell'EFSA: "sono allarmanti". I risultati principali del rapporto in campo animale e alimentare.



Nelle persone e negli animali  i batteri "continuano a mostrare resistenza agli antimicrobici". Non ci sono solo conferme nel nuovo rapporto pubblicato oggi dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) .

Tra le novità- basate sui dati del 2016-  il rapporto rileva "la resistenza ai carbapenemi nel pollame, un antibiotico che non è autorizzato per l'uso negli animali".  Marta Hugas, chief scientist dell'EFSA, ha definito "allarmante" l'individuazione della resistenza ai carbapenemi nel pollame e al linezolid nello Staphylococcus aureus resistente alla meticillina nei suini, "perché questi antibiotici , ha detto, sono utilizzati negli esseri umani per trattare infezioni gravi. È importante che i gestori dei rischi traggano consegueze da questi risultati.
Per gli antibiotici di "importanza critica",  da preservare per la loro rilevanza nei trattamenti nell'uomo, il rapporto si è basato sulla classificazione dell'OMS  (5° aggiornamento, 2017)

Animali e alimenti - Nei suini sono state segnalate resistenze (Staphylococcus aureus resistente alla meticillina) al linezolid, uno degli antimicrobici di ultima generazione per il trattamento delle infezioni causate da MRSA altamente resistente.

La resistenza agli antibiotici carbapenemi è stata rilevata, "a livelli molto bassi", nel pollame e nelle carni di pollo in due Stati membri (quindici batteri di E. coli). I carbapenemi sono usati per il trattamento di gravi infezioni nell'uomo e non sono autorizzati per l'uso negli animali.
Da bassi a molto bassi, i livelli di resistenza clinica combinata agli antimicrobici di "importanza critica" in Salmonella (0,2%), Campylobacter (1%) ed E. coli (1%) nel pollame.
Bassi i livelli (2%) di resistenza alla colistina in Salmonella ed E. Coli nel pollame.

La prevalenza di E. coli produttori di ESBL (Extended-Spectrum Beta-Lactamase) nel pollame varia notevolmente tra gli Stati membri, da livelli bassi (inferiori al 10%) a livelli estremamente elevati (oltre il 70%). I batteri che producono enzimi ESBL mostrano resistenza multi-farmaco agli antibiotici β-lattamici - una classe di antibiotici ad ampio spettro che include derivati ​​della penicillina, cefalosporine e carbapenemi. E' la prima volta che la presenza di E. coli produttori di ESBL viene monitorata nel pollame e nella carne di pollame.

In campo umano, la novità emersa dal rapporto riguarda la Salmonella Kentucky prodotta da ESBL ad elevata resistenza alla ciprofloxacina negli esseri umani: è stata segnalata per la prima volta in quattro paesi. "La situazione non sta migliorando- ha commentato Mike Catchpole, chief scientist dell'ECDC- i batteri di Salmonella e Campylobacter negli esseri umani mostrano alti livelli di resistenza antimicrobica - dobbiamo indagare sulle origini e prevenire la diffusione di ceppi altamente resistenti, come la Salmonella Kentucky prodotta da ESBL".

Vytenis Andriukaitis, Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, ha rinnovato l'appello a tutta l'Unione a "concentrarsi sulle aree chiave definite nel piano d'azione europeo per la salute contro la resistenza antimicrobica ".



The European Union summary report on antimicrobial resistance in zoonotic and indicator bacteria from humans, animals and food in 2016