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COMUNICATO STAMPA

Agevolazioni fiscali, ANMVI: 'ora una prova di coerenza'

Agevolazioni fiscali, ANMVI: 'ora una prova di coerenza'
Gli emendamenti Zuffada e Fucksia per detassare le cure veterinarie sono una "occasione per la Politica di dimostrare concreta attenzione a 14mln di pets e al 50% delle famiglie italiane". Dubbi sul parere della 14° Commissione, ANMVI:l’Europa ci ha sempre detto che l’IVA dipende dalla volontà degli Stati Membri.

Presentati in Senato emendamenti per aumentare la soglia (fino a 1000 euro) della detraibilità fiscale delle spese veterinarie e per modificare- con esenzioni o riduzioni al 4% dell’IVA che oggi grava sulle cure e sui medicinali veterinari. A depositarli sono stati i Senatori Sante Zuffada (3.0.1 e 3.0.2) e Serenella Fucksia  3.0.3 - 3.0.4- 3.0.5- 3.0.6- 3.0.7-3.0.8), “ai quali va il nostro incondizionato plauso- afferma il Presidente dell’ANMVI Marco Melosi- per essere stati sensibili e attenti ad istanze chiaramente emerse nel corso delle audizioni parlamentari delle scorse settimane”.

Gli emendamenti sono, dal 25 luglio, all’esame della 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato, dove è in corso l’iter di un disegno di legge (testo unificato dei DDL AS 499 De Poli e AS 540 Amati), che ha l’obiettivo di contenere le spese sulle cure veterinarie. In questa direzione, il testo unificato in 12° Commissione prevede anche l’ingresso sul mercato dei farmaci generici veterinari a condizioni di prezzo inferiori a quelle del medicinale di riferimento e la possibilità di ‘spacchettare’ le confezioni dei medicinali veterinari consentendone un uso più razionale ed economico. “Misure importanti e innovative- osserva il Presidente dell’ANMVI – ma che, come abbiamo fatto notare in audizione- non avrebbero una reale incidenza di risparmio, quanto l’abbattimento dell’IVA sulle cure veterinarie (oggi al 22%) e l’innalzamento della soglia di detraibilità fiscale” (circa 49 euro all’anno, calcolate prima dell’entrata in vigore dell’euro e mai più adeguate a valori più attuali).

Sugli emendamenti si è già pronunciata la 14° Commissione Politiche Europee del Senato riferendo, alla 12° Sanità, il suo nulla-osta sull’aumento della soglia delle detrazioni e sull’IVA al 4% dei medicinali veterinari. Al contrario, la stessa Commissione ha ritenuto incompatibili con la Direttiva europea sull’IVA gli interventi a favore delle cure veterinarie. “Abbiamo dubbi, su quest’ultima interpretazione- dichiara Melosi- non solo perché abbiamo già visto l’Europa modificare le aliquote sulla base di quella stessa Direttiva, ma anche per il rimpallo costante di Bruxelles all’Italia, adducendo la sovranità fiscale dello Stato Membro, ogni volta che si è avanzata in sede comunitaria la questione dell’IVA sulle prestazioni veterinarie”.

L’ANMVI che da anni si batte per la riduzione del peso fiscale sulle cure agli animali da compagnia, ricorda la sua petizione firmata da oltre 75mila cittadini, favorevoli ad agevolare le famiglie italiane che convivono con un animale da compagnia (in Italia, circa il 50% dei nuclei familiari convive con almeno 1 animale d’affezione).
Il Presidente dell’ANMVI, Marco Melosi, in audizione a marzo sul testo unificato, conclude auspicando “uno sforzo di coerenza legislativa con la dichiarata attenzione di tutte le forze politiche alla tutela degli animali da compagnia, una tutela che non può prescindere dalla loro salute e dal loro benessere”. (Ufficio Stampa ANMVI)