La regolamentazione della compravendita on line di animali è "imperativa e urgente" secondo la FVE. Ma non per la Commissione Europea: basta la legislazione vigente. Risposta "deludente" è il commento congiunto di FVE, FECAVA e FOUR PAWS International.
All'inizio di giugno, FVE, FECAVA e FOUR PAWS
firmavano una lettera per la Commissione Europea manifestando preoccupazione per il commercio on line di animali, un traffico non regolamentato a fronte del quale le tre sigle invitavano la Commissione a porre urgente rimedio. La Federazione dei Veterinari d'Europa (FVE), la Federazione delle Associazioni Veterinarie di Compagnia Europea (FECAVA) e FOUR PAWS International suggerivano
otto misure per responsabilizzare la compravendita e renderla tracciabile.
In questi giorni è arrivata la risposta del Commissario alla Salute
Vytenis Andriukaitis e del Vicepresidente della Commissione europea
Andrus Ansip, responsabile anche del mercato unico dell'UE. Una risposta "deludente" secondo le tre sigle che
ne danno notizia in un comunicato congiunto. A detta dei due Commissari- riferisce il comunicato- l'attuale legislazione di settore è sufficiente, in particolare lo sono le norme comunitarie che riguardano i
movimenti commerciali e
non commerciali degli animali da compagnia,
la nuova legge sulla salute degli animali e la
direttiva sul commercio elettronico.Delusa la FVE secondo la quale i cittadini si aspettano che l'Unione svolga un ruolo importante nell'aiutare gli Stati membri a tutelare la filiera legale e a combattere il crimine organizzato che sta dietro al traffico di animali da compagnia. Ma "non è solo una questione finanziaria" ha dichiarato
Rafael Laguens, Presidente della Federazione dei Veterinari d'Europa (FVE): "Questo commercio riguarda esseri viventi, cittadini proprietari e si collega alla alla diffusione transfrontaliera di malattie infettive e zoonotiche".
Il presidente della FECAVA, presidente
Jerzy Gawor, ha sottolineato: "Il profitto non dovrebbe prevalere sulla salute e il benessere animale, nè sulla salute pubblica nè dovrebbe pregiudicare il consumatore". Gawor insiste nel chiedere di "rendere obbligatoria l'identificazione e la registrazione dei cani in tutta Europa ".
Il direttore dell'ufficio europeo per la politica europea,
Pierre Sultana ha avuto parole di apprezzamento per il commissario europeo Andriukaitis , il quale "ha chiarito che, in base alla nuova legge europea sulla salute degli animali, ogni detentore di cani e gatti a fini commerciali sarà tenuto a registrare la propria struttura, anche se non è il proprietario e anche se la detenzione è temporanea. Tuttavia "è deludente che la Commissione europea non intenda andare oltre e faccia affidamento sugli Stati membri per una corretta applicazione di questa nuova legislazione". La legislazione nazionale "non è sufficiente".
Infine, per Julie Sanders, direttore del programma Companion Animals, "con gli annunci on line i venditori on line possono raggiungere un pubblico potenziale di acquirenti molto più ampio che in passato. Non dovendosi registrare su siti tracciati, i venditori restano anonimi e attività illegali come il traffico di cuccioli e di animali esotici sono aumentate".
Il comunicato conclude confermando la determinazione delle tre sigle a continuare a premere sulle istituzioni dell'Unione per un intervento legislativo europeo.
An official answer from EU Commissioner Andriukaitis regarding online trade of companion animals