Il Consiglio Regionale della Lombardia ha modificato la legge regionale riportando a 60 giorni il limite di età per la la vendita di cuccioli. A luglio di quest'anno, il limite era stato innalzato a 90 giorni suscitando le reazioni della veterinaria e degli allevatori. Ne dà notizia l'ENCI. La Lombardia, dopo la correzione di rotta delle Marche, era rimasta l'unica Regione a fissare a 90 giorni di vita il limite consentito per "destinare al commercio" i cani e i gatti. La modifica della norma regionale- perorata anche da ANMVI Lombardia per ragioni di benessere animale- riallinea la legislazione lombarda in materia di animali d'affezione alle norme nazionali, sancite dall'Accordo Stato Regioni del 2013.
Il limite dei 60 giorni- come rilevato in una nota invita da ANMVI Lombardia agli Assessori Gallera e Fava e ai Servizi Veterinari Regionali è considerato, in medicina veterinaria, il limite ottimale ai fini dello sviluppo socio-cognitivo del cucciolo nella sua relazione con il proprietario.
Il divieto- introdotto dall''articolo 105 della Legge regionale 29 giugno 2016 - n. 15- era sanzionabile con una ammenda amministrativa da 500 a 3mila euro, a carico dei trasgressori. Per effetto della modifica apportata dal Consiglio regionale, la LR 15/2016 disporrà il divieto di “destinare al commercio cani o gatti non identificati e non registrati in anagrafe o di età inferiore ai sessanta giorni”.
Le norme per la tutela degli animali d'affezione contenute nella LR 15/2016 dovranno essere disciplinate con atto regolamentare in via di emanazione.