La Federazione dei veterinari europei (FVE), i veterinari pratici (UEVP) e le Associazioni Veterinarie per Animali da Compagnia (FECAVA) hanno adottato il position paper Working towards responsible dog trade–The position of the veterinary profession in Europe -'Profit should never take priority over animal health and welfare’. Il documento parte dal presupposto che, tecnicamente, il commercio di cani- in quanto "beni/prodotti"- si regge sulle stesse regole di tutte le altre transazioni economiche, secondo domanda e offerta di mercato. Ma nel caso di animali, "esseri senzienti", è necessario introdurre particolari considerazioni di salvaguardia del loro benessere oltre che peculiari di un mercato in cui domanda e offerta presentano elementi di sfasatura.
Il commercio di cani in Europa è viziato, secondo il position paper, da una domanda e un' offerta "mismatched", disallineate. Ulteriore circostanza evidenziata dalla sigle veterinarie è il fatto che il valore economico del prodotto-cane è strettamente dipendente dalla salvaguardia della sua salute e benessere. Nelle attuali modalità di commercio, invece, il valore economico di un cane è solitamente alto a fronte di costi di produzione spesso molto bassi. Ribassi di costo che vengono applicati a spese del benessere dei cani oggetto di compravendita. Ne consegue un vero e proprio boom commerciale che in Europa, allo stato, antepone il profitto al rispetto dell'animale venduto.
In tutto questo il Medico Veterinario è uno dei player, non l'unico ma quello che può giocare un ruolo fondamentale in tutte le fasi, dall'allevamento fino al possesso post-acquisto.
Il documento di posizione conclude con due raccomandazioni di fondo: accrescere la consapevolezza del problema nell'opinione pubblica e armonizzare la legislazione comunitaria garantendone l'applicazione con appropriati controlli.