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RANDAGISMO E PETS

No alla tassa sì a incentivi e agevolazioni

No alla tassa sì a incentivi e agevolazioni
"Abbiamo chiesto che venga ritirato l'emendamento". Lo fa sapere all'ANMVI la Senatrice Silvana Amati (Responsabile PD Tutela e Salute Animale) a proposito della iniziativa del Deputato Anzaldi (PD). Sostegno trasversale in Parlamento ad una politica premiale e di agevolazioni fiscali.

"Riteniamo, infatti, che la proposta, come formulata, non sia adeguata a contrastare il drammatico e crudele fenomeno del randagismo. Pesa, invece, irragionevolmente, sulle significative spese che i proprietari di animali già affrontano per cure e farmaci veterinari"- aggiunge la Senatrice, che si è rivolta all'On Anzaldi, primo firmatario del contestato emendamento, all'On Ettore Rosato, Presidente del Gruppo Pd della Camera e all'On Francesco Boccia, Presidente della Commissione Bilancio.

La lettera della Senatrice Amati è stata sottoscritta dalle senatrici Pd Monica Cirinnà, Manuela Granaiola e Daniela Valentini.

"L'emendamento esclude, tra l'altro, alcune categorie particolarmente a rischio, come i cani che custodiscono greggi e edifici rurali- prosegue la nota delle senatrici-  Siamo fermamente convinte che le campagne di sterilizzazione siano essenziali per combattere il randagismo. Riteniamo, però, che non sia l'introduzione di una tassa a determinarne l'efficacia. Dovrebbero essere previste, piuttosto, convenzioni o meccanismi premiali per visite veterinarie e sterilizzazioni di cani di famiglia, cani senza padrone e vaganti. Misure di questo tipo - conclude la nota- comporterebbero una significativa riduzione delle spese per gli enti locali nel medio e lungo periodo e neutralizzerebbero il crudele business dei canili lager".

La proposta dell'On Anzaldi ricalca- ricorda ANMVI nel suo comunicato stampa- un emendamento formulato dall'On Cova e già bocciato da questo stesso Parlamento. Non sorprendo pertanto le reazioni contrarie, trasversali nel Transatlantico.

Anche l'On Paolo Bernini (M5S) ha inviato un commento all'ANMVI sottolineando le inadempienze amministrative sul randagismo e perorando la causa della defiscalizzazione delle cure.
"Le uniche modalità per prevenire il randagismo sono la corretta applicazione della normativa vigente (legge 281/91), il possesso responsabile e la riduzione della tassazione iva sulle prestazioni veterinarie, sugli alimenti destinati agli animali e la riduzione dei costi dei farmaci".

"Basterebbe che il Governo, invece di proporre nuove tasse, verificasse sul territorio e tramite le istituzioni competenti la totale mancata applicazione delle norme" aggiunge Bernini secondo il quale " Asl e Comuni sono responsabili di omissioni di atti di ufficio per la mancata sterilizzazione degli animali nelle strutture quali i canili sanitari e i canili rifugio gestiti da privati".
"Non è difficile comprendere- conclude- come mai i privati abbiano fatto del randagismo un vero business e quanto siano assenti i controlli, anche nei negozi che vendono animali. Se lo Stato è assente, non è in grado di far rispettare le normative vigenti, non è in grado di agire a tutela degli animali e dei cittadini, e' ridicolo proporre altre tasse per educare al rispetto degli animali".