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RAPPORTO FOUR PAWS

Cani e gatti nella UE: le falle nel sistema europeo

Cani e gatti nella UE: le falle nel sistema europeo
Identificazione, passaporto europeo e sistema Traces sono stati analizzati dall'ultimo rapporto di Four Paws in collaborazione con i progetti europei CaroDog e CaroCat. Difetti e migliorabilità di un sistema che non contrasta adeguatamente i movimenti illegali di cani e gatti. I dati dell'Italia. L'esperienza del PIF di Livorno.

Il rapporto "Identification, Vaccination and Movement of Dogs and Cats in Europe" è stato redatto dall'Ufficio europeo dell'associazione Four Paws per evidenziare- attraverso esempi pratici e ricerche sul campo- le lacune nella identificazione e circolazione degli animali da compagnia nell'Unione Europea, con particolare riguardo all'efficacia del Pet Passaport e del sistema Traces. Obiettivo generale del rapporto non è di confutare l'impianto regolatorio di cui si è dotata l'Unione, ma suggerirne i possibili miglioramenti.

Microchip- Il primo risultato della nostra indagine è la "totale assenza di armonizzazione dei metodi per la generazione del codice dei transponder elettronici" e la "mancanza di una garanzia di unicità di questi codici all'interno dell'UE. E' circostanza diffusa- si legge nel rapporto- trovare cani o gatti con transponder illeggibili, o con transponder che hanno i codici identici (duplicati) o codici errati".

Traces e il traffico di cani e gatti- Il rapporto di Four Paws parla di "fallimento" dell'integrazione di cani, gatti e furetti nel sistema TRACES." Quest'ultimo non è sufficientemente in grado di arginare il commercio illegale di cuccioli e di animali in condizioni anagrafiche e sanitarie inidonee alla compravendita. Secondo Four Paws, i sistema paradossalmente agevola i commerci trasfrontalieri.

Scarsa usabilità di Traces- Secondo il rapporto, il sistema Traces è di difficile utilizzo per gli stakeolder, medici veterinari e autorità competenti, "a causa di gravi errori di concezione del sistema oltre che negli aspetti tecnici". Si tratta di complicazioni che inficiano le attività legittime e regolari di allevatori e medici veterinari, delle quali non risentirebbero i trafficanti. Secondo Four Paws alcuni semplici correttivi potrebbero rendere il sistema Traces  più accessibile ed efficiente.

Evidente mancanza di personale negli Stati membri- Da ultimo, il rapporto lamenta scarsità di personale addetto allo svolgimento di controlli regolari ed efficaci sui movimenti degli animali da compagnia. In diverse situazioni nazionali, lo stesso personale che deve controllare i certificati TRACES per piante e sottoprodotti di origine animale, deve poi occuparsi di cani e gatti vivi.
Una delle maggiori criticità del sistema Traces riguarda la categorizzazione di cani e gatti, genericamente ascritti alla categoria "altri mammiferi".

Le raccomandazioni conclusive del Rapporto attengono ad aspetti di identificazione, rilascio del Pet Passport, condizioni di trasporto e perfettibilità del sistema Traces. Con riguardo a quest'ultimo, Four Paws suggerisce che venga esteso agli Stati Membri di modo che l'accesso  non sia più limitato al Paese di partenza, ma sia consentito anche a quello di transito e di destinazione. E ancora, il Rapporto suggerisce di implementare alcuni funzioni di interrogazione (transponder, numero di passaporto esportatore e destinatario) distinguendo fra movimenti a scopo commerciale e movimenti "assimilati" come ad esempio l'adozione  transfrontaliera di animali da compagnia. Le statistiche del sistema Traces dovrebbero essere rese pubbliche attraverso un sistema di rendicontazione periodica.
Nel certificato sanitario sarebbe opportuno riportare il nome dell'allevatore e le date di identificazione e di profilassi antirabbica.
Ulteriori raccomandazioni per migliorare il sistema Traces riguardano la verifica delle targhe dei veicoli che trasportano animali, la revisione del  calcolo automatico dei tempi di trasporto, l'attribuzione di codici fiscali alle organizzazioni che si occupano di movimentazioni, la generazione automatica delle informazioni sugli animali che vengono respinti alle frontiere.

I codici di identificazione- La conformità alle norme ISO (11784 e 11785) dovrebbe essere un compito esclusivo degli Stati Membri, che non dovrebbero poter delegare questa responsabilità ai produttori di transponder; gli Stati Mebri dovrebbero aggiornare la legislazione in materia stabilendo regole chiare e precise sull'identificazione degli animali e sulla generazione di codici. Istituendo un sistema di validazione dei codici, si potrebbe ovviare al problema rappresentato da codici non veritieri, errati o duplicati. La UE dovrebbe imporre allo Stato Membro che utilizzi propri codici identificativi il monitoraggio sul loro utilizzo da parte dei produttori e il ricorso a sistemi validati (omologati) da parte di questi ultimi come il sistema Wismans . Per sovrintendere allo standard di qualità dei codici identificativi e in generale alla corretta identificazione dei pet, il rapporto riteine auspicabile l'obbligo che ciascuno Stato si doti di una autorità competente.

Il Passaporto di cani, gatti e furetti- Per dare certezza e coerenza alle informazioni, le banche dati nazionali dovrebbero ricondurre ai numeri dei passaporti e dei trasponder. Il Passaporto dovrebbe essere un documento che accompagna l'animale per l'intera sua vita, evitando che in conseguenza dei passaggi di proprietà, ne venga ripetuta l'emissione; la continuità di informazioni, sul medesimo Passaporto, riguardanti i passaggi di proprietà dell'animale- dall'allevatore/venditore fino all'attuale proprietario, garantirebbe una maggiore tracciabilità dell'animale e darebbe maggiori garanzie a chi lo acquista. Secondo Four Paws, il Passaporto dovrebbe essere un documento obbligatorio per ciascun animale, dalla sua nascita, anche se il proprietario non espatrierà. L'unicità del Passaporto Europeo- in sostituzione di 'national health books' in uso in alcuni Paesi dell'Unione eviterebbe problemi di duplicazione; da ultimo, una maggiore armonizzazione delle regole comunitarie sui movimenti non commerciali di cani, gatti e furetti permetterebbe di superare la persistenza di legislazioni nazionali difformi e restrittive.

Quanto alle deroghe alla movimentazione commerciale di giovani animali non vaccinati, il rapporto ne raccomanda l'abbandono, al contrario le condizioni di movimentazione non commerciale di giovani animali non vaccinati dovrebbero essere più rigorose. La certificazione delle vaccinazioni dovrebbe essere affidata ad etichette più sicure, basate su sistemi innovativi (es. ologrammi) che - a differenza degli adesivi (stickers) riducono il rischio di copiatura. Le auttorità competenti dovrebbero controllare sistematicamente che la vaccinazione antirabbica non sia stata somministrata prima dell'emissione del Passaporto e/o prima dell'identificazione, nonchè a verificare l'età in cui l'animale è stato vaccinato. Auspicabile infine l'adozione di protocolli comunitari armonizzati di profilassi antirabbica, senza alcuna concessione di deroga.

Il Trasporto- Il Rapporto conclude auspicando una integrazione al Regolamento 1/2005 che stabilisca degli standard di sicurezza e di benessere anche per i cani e i gatti in viaggio.

L'Italia- Il nostro Paese è fra i 6 Paesi della UE, le cui autorità hanno saputo correttamente rispondere all'indagine di Four Paws per misurare il grado di conoscenza delle norme e dei requisiti vigenti in materia di identificazione e transponder. Bene anche la posizione nazionale che non ammette deroghe alla profilassi antirabbica nè intra nè extra-UE, in seguito all'indennità attestata dall'OIE.
Secondo dati ricavati dal sistema Traces (anno 2014), il nostro Paese è fra i maggiori esportatori di cani, dopo Spagna, Ungheria, Slovacchia e Romania. La destinazione principale è la Germania seguita da Regno Unito, Francia, Italia e Belgio. Si tratta di dati che il Rapporto invita a prendere con prudenza, in quanto "fuorvianti": la Spagna, ad esempio, risulta essere al primo posto per esportazione di cani, in realtà il Paese non è un grosso produttore/venditore di cani, ma è in cima alla classifica per adozioni transfrontaliere a cura di organizzazioni protezionistiche dei "galgos", levrieri abbandonati inviati soprattutto in Francia, Germania e Regno Unito. Secondo Four Paws questo tipo di movimentazioni dovrebbe essere registrato nel sistema Traces come non commerciale, in quanto non a scopo di profitto. Le regole attuali, invece ne richiedono la registrazione come 'commerciali'.
Le statistiche del Traces rivelano che nel 2015 sono stati emessi circa 4000 certificati al mese. Germania, il Regno Unito, Paesi Bassi, Francia, Belgio e Italia insieme, risultano emettere ed esaminare un numero di passaporti sei volte superiore a quello di tutti gli altri Paesi messi insieme.

Caso-esempio- Il rapporto conclude con alcuni casi nazionali. Per l'Italia viene riportata l'esperienza del PIF di Livorno.

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"Identification, Vaccination and Movement of Dogs and Cats in Europe. The Pet Passport and the Trade Control and Expert System (Traces)"
Vier Pfoten/Four Paws European Policy Office, June 2016- Collaboration: Dr Med Vet Sven Huther, CEO, Planet ID
pdfIL_RAPPORTO_FOUR_PAWS.pdf7.13 MB