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INFRAZIONE

Sperimentazione, Italia si adegui a norme UE

Sperimentazione, Italia si adegui a norme UE
Roma attende a breve l'arrivo di una lettera dall'Unione europea con a quale si chiedono chiarimenti su come il nostro Paese ha recepito la direttiva sulla sperimentazione animale (63/2010/Ue), pena l'imposizione di pesanti sanzioni.
Il monito di Bruxelles, secondo quanto risulta a Italia Oggi, giunge in seguito all'introduzione da parte del Parlamento italiano dell'articolo 10 punto 5 nel decreto legislativo n.26/2014 di recepimento della suddetta direttiva, in base al quale non è più possibile allevare cani da laboratorio in Italia. I cani si posssono utilizare per la ricerca biomedica ma non si possono allevare (fatto invece possibile in tutto il resto dell'Europa).

Il recepimento restrittivo italiano, frutto- dicono a Bruxelles- di una immotivata ondata di sensibilizzazione e protesta dopo le vicende legate all'allevamento di cuccioli di Green Hilla MOntichiari, non è tuttavia consentito nel caso di Direttive Europee. Ora l'Unione Europea impone all'Italia l'obbligo di adeguamento pena l'avvio di una procedura di infrazione.

Italia deferita a gennaio del 2014- La Commissione europea ha denunciato l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea per mancata attuazione di disposizioni sulla sperimentazione animale nella normativa nazionale. La materia, che riscuote notevole interesse tra i cittadini, è disciplinata dalla direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, per cui il termine ultimo di recepimento nella normativa nazionale era il 10 novembre 2012.

Multa da 150.787 euro al giorno- Su raccomandazione del Commissario per l'Ambiente Janez Potočnik, la Commissione chiede alla Corte d'imporre all'Italia una penale di 150.787 euro al giorno.
Se uno Stato membro non recepisce la normativa dell'UE nel diritto nazionale entro il termine fissato, la Commissione può chiedere alla Corte d'imporgli sanzioni pecuniarie fin dalla prima sentenza, senza dover avviare un secondo procedimento dinanzi alla Corte. Le sanzioni, che sono stabilite in funzione della gravità e della durata dell'infrazione, consistono in una penale giornaliera che va versata dalla data della sentenza (nell'ipotesi che lo Stato membro non abbia ancora sanato la situazione) alla data di completamento dell'iter di attuazione.

Il primo avviso nel 2013 - La Commissione ha trasmesso all'Italia una lettera di costituzione in mora il 31 gennaio 2013, cui ha fatto seguito un parere motivato il 21 giugno 2013. L'Italia ha risposto dichiarando che l'attuazione era prevista per il dicembre 2013, ma l'ha poi rinviata al febbraio 2014. Nonostante le ulteriori informazioni trasmesse dall'Italia il 13 dicembre 2013, la Commissione teme che non siano da escludersi ulteriori ritardi: decide quindi di adire la Corte.

Sperimentazione, affrontare i limiti del recepimento italiano