Confprofessioni mobilita i professionisti: diciamo che il DDL sul Lavoro Autonomo #NonCiGarba. Chieste al Governo tre modifiche che peggiorerebbero il quadro delle tutele dei lavoratori autonomi: minori garanzie di salute, tempi lunghi per esigere il pagamento dai clienti e agevolazioni fiscali vincolate.
Al testo del Disegno di Legge per lo Statuto del lavoro autonomo vanno apportate almeno tre modifiche. Le chiede Confprofessioni che ha lanciato l'hashtag #NonCiGarba. "E' una legge che abbiamo subito valutato positivamente e che continuiamo a sostenere- dichiara Confprofessioni- riferendosi all'accesso ai fondi europei previsto dalla Legge di Stabilità. Ma ci sono tre modifiche che devono essere ritirate.
La prima è la cancellazione della tutela dalla malattia grave- Su questo punto Confprofessioni rilancia una petizione che ha già il sostegno di 86.000 firme: lavoratori autonomi, ma anche dipendenti, pensionati, cittadini italiani che pensano che davanti al tumore e a malattie gravi lo Stato non possa dividere fra cittadini di serie A e di serie B. Nelle precedenti versioni del Disegno di Legge si stabiliva che «I periodi di malattia certificata come conseguente a trattamenti terapeutici delle malattie oncologiche sono equiparati alla degenza ospedaliera.» Un comma che aveva due conseguenze: permetteva di pagare di più i giorni impegnai in queste terapie; allungava da 61 a180 i giorni di copertura della degenza domiciliare riconducibili a queste terapie. Perché è scomparso? Non possiamo accettare che la motivazione sia la carenza di risorse, peraltro non ingenti, dato che la platea di interessati è fortunatamente ristretta, dichiara Confprofessioni.
"Non vogliamo continuare ad essere le banche dei nostri clienti"- nella precedente stesura del DDL si definiva clausola abusiva un termine di pagamento superiore ai 60 giorni, ora si passa a 90- fa notare Confprofessioni che ricorda che "esiste già una legge che fissa a 30 giorni il tempo massimo per il saldo delle fatture, ma è sempre stata ignorata. Ciò che ci attendiamo dallo Statuto è che finalmente sia operativo e vincolante: 60 giorni per essere pagati sono tanti, perché fare marcia indietro e dilatare ulteriormente questo limite a 90 giorni?"
No all'introduzione di vincoli per formazione orientamento-Infine, sulla formazione Confprofessioni chiede che "non si faccia marcia indietro dal principio che era presente nel DDL e che noi abbiamo sostenuto senza riserve: la formazione deve poter essere decisa dal lavoratore in autonomia e deducibile sino ad un massimo di 10.000 euro annui. Ora per alcuni servizi si vincola all’accreditamento dell’ente erogante la possibilità di deducibilità". (fonte)