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RIFORMA FORNERO

False partite IVA: professionisti esclusi da controlli

False partite IVA: professionisti esclusi da controlli
Potrebbero partire, teoricamente, dalla prossima estate i primi controlli sulle "false partite Iva". Lo annuncia il Sole 24 Ore che mette in chiaro: "Le presunzioni Fornero risparmiano i professionisti. Il punto sul nodo della subordinazione mascherata e sulla non sospettabilità dei professionisti iscritti agli Ordini dotati di Partita IVA.

Se, come preannunciato dal Sole 24 Ore, da luglio scatteranno i controlli degli ispettori del MinLavoro, i liberi professionisti non potranno rientrare fra i soggetti da sottoporre a verifica. La Riforma Fornero fungerà da scudo, dimostrando - sul piano pratico- la ratio di fondo: le Partite IVA di soggetti iscritti ad un Ordine professionale non entrano nel calderone del lavoro autonomo.

Basi giuridiche dell'esclusione dai controlli- I liberi professionisti, dotati di Partita IVA e appartenenti ad un Ordine professionale, non sono sospettabili di "falsa Partita IVA". Lo ha stabilito un collegato alla Riforma del Lavoro (cosiddetta Riforma Fornero),varata dal Governo Monti. La peculiarità dei liberi professionisti appartenenti ad una professione ordinistica è stata riconosciuta con un decreto che nei prossimi mesi dimostrerà la sua efficacia in loro favore. Ad ulteriore sostegno dell'esclusione sancita per decreto, sono intervenute due circolari: una circolare indirizzata agli ispettori del Lavoro e una circolare dell'INAIL.
Ecco dunque le tre pezze d'appoggio che consentono- su base giuridica certa- di escludere che le Partita IVA professionali possano nascondere attività di lavoro dipendente, dal quale discendono diritti e doveri propri del rapporto datore-lavoratore subordinato, del tutto estranei ai rapporti fra liberi professionisti intellettuali.

1. Decreto del MInistro del Lavoro, 20 dicembre 2012
2. Circolare 32/2012 del Ministero del Lavoro agli ispettori
3. Circolare n. 15 del 20 marzo 2013 dell'INAIL

Insospettabili- Ai professionisti non si possono applicare le tre presunzioni legali, che gli ispettori del Lavoro utilizzeranno come cartina di tornasole per considerare "falsa" la Partita IVA e far scattare il passaggio ai regimi del lavoro subordinato. Quali sono le tre presunzioni? 1) la durata della collaborazione (superiore agli otto mesi per due anni consecutivi); 2) il corrispettivo della collaborazione (almeno l'80% del ricavato di due anni solari consecutivi); 3) l'uso di una postazione fissa di lavoro. 
Qualora un professionista a Partita IVA eserciti nelle condizioni- o in una condizione- fra le tre elencate- in virtù della Riforma Fornero non è tacciabile di "subordinazione mascherata" e dei connessi illeciti.
A rafforzare la peculiarità del lavoro intellettuale, la presunzione è esclusa anche qualora la prestazione sia caratterizzata dal possesso di elevate competenze teoriche o capacità tecnico-pratiche; il sospetto non scatta nemmeno in presenza di una certa soglia di reddito annuo da lavoro autonomo (non inferiore a 1,25 volte il livello minimo imponibile ai fini dei contributi previdenziali- vale a dire 18.662,50 euro per il 2012, 18.662,50 euro nel 2013 e 19.196 euro e nel 2014).

Professionisti, non 'Popolo delle Partite IVA'- I liberi professionisti iscritti all'Ordine non appartengono all'indistinto "popolo delle Partita IVA" e non sono assimilabili ai lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, ecc.). "Abbiamo finalmente ottenuto di distinguere liberi i professionisti appartenenti all'Ordine dalle altre fattispecie di lavoro autonomo- osservava all'epoca della riforma Carlo Scotti (rappresentante ANMVI nella Giunta Esecutiva di Confprofessioni)  e di scongiurare che i rapporti di lavoro "intellettuale "– che per sua natura è libero e indipendente- fra privati entrambi possessori di partita IVA- fossero giuridicamente ascritti alla subordinazione (cioè assoggettabili al testo-cardine del lavoro dipendente, il Dlvo 276/2003). Questo è il senso della svolta giuridica apportata dal Ddl Fornero al diritto del lavoro, con riguardo alla libera professione intellettuale esercitata in regime privato, fra privati".

Tempistica dei controlli- Il Sole 24 Ore distingue fra partite Iva aperte dopo l'entrata in vigore della riforma, e posizioni già attive al 18 luglio 2012. Per queste ultime, infatti, il legislatore aveva dato 12 mesi di tempo per «consentire gli opportuni adeguamenti». I controlli dovrebbero partire dunque non prima del 2015, dovendo attendere che trascorra il biennio utile alla maturazione delle presunzioni legali, dopo il periodo transitorio dei 12 mesi. Per le partite Iva aperte dopo il 18 luglio 2012, invece, potranno essere applicate, almeno in parte, le nuove presunzioni, che potrebbero far scattare per il committente la conversione della partita Iva in un rapporto di collaborazione a progetto e, in mancanza di questo, in un rapporto di lavoro subordinato.

Le presunzioni Fornero risparmiano i professionisti , Sole 24 Ore

Subordinazione: non per i liberi professionisti, Professione Veterinaria 24/2012

Il Veterinario non è sospettabile di subordinazione, Professione Veterinaria 2/2013

Tanti saluti, di Carlo Scotti