• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295
AZIONE LEGALE

ANMVI blocca detartrasi abusiva nel cane

ANMVI blocca detartrasi abusiva nel cane
"Vi garantiamo che abbiamo prontamente provveduto a sospendere l'evento". Il titolare di una società di toelettatura risponde alla lettera di intimazione inviata dall'ANMVI. L'Ufficio Legale , fatte le opportune verifiche, disporrà il rientro dell'esposto alla Procura. L'iniziativa risale al febbraio scorso su segnalazione di un Medico Veterinario.

Su segnalazione di un collega, l'ufficio legale dell'ANMVI a febbraio inviava  una lettera di intimazione ad una toelettatura lombarda che pubblicizzava appuntamenti per detartrasi nel cane ad opera di un soggetto laico. Le attività potevano evidentemente configurare il reato di esercizio abusivo della professione veterinaria (art. 348 CP) ed esporre i proponenti a numerose violazioni di legge. La detartrasi negli animali costituisce atto medico veterinario, eseguibile solo da un soggetto in possesso di regolare abilitazione di Stato all'esercizio della professione di medico veterinario; inoltre, questa prestazione richiede l'impiego di idonei strumenti professionali che, ai sensi della Legge 175/92, non possono essere venduti a soggetti diversi dai medici veterinari.

Iniziativa personale di un intraprendente abusivo e non della toelettatura? Può darsi. Ma si dà il caso che l'avvallo dell'esercizio abusivo di una professione può configurare gli estremi di concorso nel reato da parte di soggetti e/o strutture che ne favoriscano il compimento. E poiché la detartrasi "senza anestesia" (così nella pubblicità) non rientra fra le prassi medico-veterinarie avvalorate dalla comunità scientifica internazionale (al contrario le linee guida della European Veterinary Dental Society (EVDS) evidenziano i numerosi svantaggi e rischi derivati dall'esecuzione delle procedure odontoiatriche in cani e gatti non anestetizzati) il servizio offerto senza garanzie per il paziente si presentava come passibile di ulteriore illecito penale per maltrattamento di animali (art. 544 ter).
Non da ultimo, la pubblicità di un reato penale non può che tradire anche le norme del Codice del Consumo e la normativa sulla pubblicità sanitaria.

Alla raccomandata dell'ANMVI – che intimava tutte le circostanze sopra esposte come passibili di esposto alla Procura della Repubblica- è seguita la risposta dei titolari della toelettatura: "Vi garantiamo che abbiamo prontamente provveduto a sospendere l'evento". "Nel giro di pochi giorni abbiamo comunicato a tutte le persone che avevano espresso interessamento che l'evento era cancellato". Nella risposta si legge anche che "sono state cancellate tutte le forme di divulgazione cha a quella data sussistevano sui social network".

Gli avvocati dell'ANMVI che seguono la vicenda valutano il rientro dell'esposto alla Procura della Repubblica, ma continueranno a vigilare sul rispetto delle garanzie offerte, anche alla luce del fatto che la società in questione intende "dialogare", ricorrere preventivamente alla consulenza e assistenza dell'ANMVI e degli stessi Medici Veterinari, per non cadere più nella trappola "di chi ci aveva propinato un servizio a lui non competente".