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IN SENATO

Relazione del MinSalute sulla Animal Health Law

Relazione del MinSalute sulla Animal Health Law
Per il Ministero della Salute la proposta della Commissione Europea "appare nel suo insieme conforme agli interessi nazionali". Tuttavia, alcuni elementi innovativi, così come l'ampio ricorso a poteri di delega in capo alla Commissione  su numerosi aspetti applicativi, "impongono all'Italia una partecipazione attiva e propositiva in fase negoziale".
La Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla sanità animale (Animal Health Law) è all'esame della Commissione Agricoltura del Senato. Il documento è accompagnato da una relazione di presentazione a cura del Ministero della Salute.

Più nel dettaglio, poiché la proposta "mira a incrementare la responsabilità degli operatori e il loro livello di conoscenze di base per l'esecuzione delle proprie attività", gli oneri che ne conseguono "potrebbero essere limitati, con l'introduzione, se del caso, di deroghe o di maggiori incentivi alla loro applicazione". Inoltre, sempre nell'ambito dei possibili sviluppi in sede negoziale, il Ministero della Salute segnala l'opportunità "di richiedere i necessari approfondimenti sulle procedure riguardanti l'adozione di atti delegati da parte della Commissione, con particolare riguardo all'individuazione di un elenco di malattie in ordine di priorità ai sensi degli articoli  contenuti nella Parte I, Capo 2 della proposta di regolamento".

Sotto il profilo dell'impatto finanziario, la proposta potrebbe incidere sul comparto nazionale a causa della necessità, per gli allevatori, gli altri detentori di animali e le autorità competenti, di familiarizzare con il nuovo quadro legislativo. Inoltre, alcune misure caratterizzate dall'inserimento di elementi innovativi, ad esempio in materia di biosicurezza e formazione degli operatori, potrebbero comportare oneri aggiuntivi per gli operatori. D'altro canto, a lungo termine, un quadro strategico semplificato e coerente dovrebbe andare a vantaggio di tutti gli operatori e risultare più chiaro per chi debba apprendere gli obblighi connessi alla propria attività (come i nuovi allevatori).

Non si rileva infine una particolare incidenza della proposta sull'assetto organizzativo dei servizi veterinari in quanto il nuovo quadro normativo "contiene adeguati livelli di flessibilità che consentono agli Stati membri di applicare le norme UE in funzione delle circostanze locali". Tutto ciò in un disegno complessivo che prevede un ruolo più attivo sia degli operatori (responsabilità degli operatori) sia di parti terze (l'autorità competente ha facoltà di delegare l'esecuzione di alcune attività a veterinari privati o a laboratori privati).

pdfSCHEDA_DI_VALUTAZIONE_COM_2013_260.pdf195.38 KB