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FISCO

Controlli fiscali: errori grossolani nella metodologia

Controlli fiscali: errori grossolani nella metodologia
Gli esperti fiscali dell'ANMVI stanno analizzando le metodologie di controllo fiscale diffuse nei giorni scorsi dall'Agenzia delle Entrate. Il documento, non più aggiornato dal 2001, contiene vistosi errori e non tiene conto del confronto che da anni la categoria intraprende con il Fisco sugli Studi di Settore.

Passino le cifre in lire, il Codice Deontologico fermo al 1993, il riferimento al tatuaggio. Ma la descrizione dell'attività professionale del medico veterinario contenuta nella Metodologia di Controllo Fiscale diffusa dall'Agenzia delle Entrate è quanto meno fantasiosa.

Da alcuni giorni, i consulenti fiscali dell'ANMVI, anche alla luce del serrato e costante confronto svolto in questi anni con gli uffici preposti allo Studio di Settore, stigmatizzano che dopo otto anni di collaborazione le metodologie di controllo si basino sull'effetto sorpresa. Il documento è stato pubblicato da @nmvi Oggi, con l'avvertenza delle Entrate che lo considera una verifica sulla "correttezza fiscale degli operatori con maggiori possibilità di occultare ricavi".

La metodologia di verifica si basa su analogie prove di logica nella valutazione del volume di affari, utilizzando- nel 2012- tariffari aboliti da sei anni, appuntandosi sulla presenza di professionisti che, grazie alla riforma Fornero non sono più sospettabili di falsa partita IVA, o stabilendo automatismi illogici fra introiti e presenza di attrezzature e strumentazioni, un parallelo non più accolto nemmeno dal meccanismo presuntivo dello Studio di Settore.

Evidenti gli abbagli sulla gestione documentale dell'attività, sulla gestione clinica dei pazienti e sulla ratio che sottende determinate prestazioni come le vaccinazioni, per non dire del parallelismo fra status sociale del proprietario e quantità di prestazioni sul suo cane.

Per queste ragioni, i consulenti dell'ANMVI stanno predisponendo una nota per l'Agenzia delle Entrate al fine di correggere le istruzioni diramate ai controllori e riportare il confronto su basi più rispettose dell'analisi economica condotta tramite gli Studi di Settore e dei diritti contemplati dallo Statuto del Contribuente ad un rapporto paritetico e leale.