La Legge di stabilità 2013 non ha falcidiato le tax expenditures: è salva la detraibilità delle spese veterinarie. I consulenti fiscali dell'ANMVI confermano: il beneficio fiscale resta confermato nei termini di sempre. Dai consulenti fiscali dell'ANMVI un'altra buona notizia: non ci sarà nemmeno una progressiva riduzione.
"Nulla è cambiato per le spese veterinarie". La conferma arriva dal consulente fiscale di ANMVI, Giovanni Stassi, allo stato attuale dell'iter legislativo della Legge di Stabilità 2013. Restano dunque intatte le previsioni di cui all'articolo 15, comma 1, lett. c-bis del DPR 917/86 TUIR ( Testo unico delle imposte sui redditi).
Senza colpi di scena al Senato, "le spese veterinarie continueranno a poter essere detratte nella misura del 19%, fino ad un importo massimo di spesa di euro 387,34, limitatamente alla parte che eccede la franchigia di euro 129,11".
Buone notizie anche sul fronte delle riduzioni del beneficio fiscale, che avrebbe dovuto intervenire su base percentuale secondo la seguente progressione: 5% nel 2013 e del 10% nel 2014. "L'articolo 40 comma 1 ter ed 1 quater del D.L. 6 luglio 2011 n. 98, nel testo definitivo approvato – è sempre Stassi a chiarirlo- non contiene più tale previsione".
In un comunicato stampa, diffuso oggi, l'ANMVI si dice "moderatamente soddisfatta" e si augura di non dover assistere a colpi di scena in Senato. "L'agevolazione resta confermata- dichiara l'Associazione- ma in misura ampiamente insufficiente a sostenere le famiglie nella prevenzione veterinaria che, come troppo spesso si dimentica, ha riflessi sulla sanità pubblica del Paese". A conti fatti il beneficio fiscale è all'incirca di soli 50 euro all'anno ed è sostanzialmente annullato dall'imposizione della massima aliquota IVA sulle spese veterinarie, per giunta innalzata al 22% dal prossimo anno".
L'auspicio è che Legge di Stabilità salvi definitivamente il principio della detraibilità delle spese veterinarie, ma che subito dopo il Governo apra un capitolo fiscale ad hoc, a cominciare dalle prestazioni obbligatorie e di profilassi, oggi ancora largamente disattese.
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