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PET THERAPY, MANCUSO OTTIMISTA SU LEGGE

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In occasione del convegno sulle attività e terapie assistite dagli animali, svoltosi ieri a Cremona nella sede della Società Italiana di Scienze Comportamentali Applicate (SISCA), il parlamentare veterinario On Gianni Mancuso ha spiegato alla platea le ragioni che hanno bloccato l’iter legislativo delle proposte di legge sulla pet therapy ed illustrato le possibilità esistenti per farlo ripartire. Le proposte normative, tre in tutto, sono confluite da oltre un anno in un testo unificato largamente condiviso dalle forze politiche parlamentari e sul quale si sono già svolte le audizioni delle maggiori sigle ed organizzazioni di settore, fra cui ANMVI e SISCA. A bloccare l’iter è stato il parere della Commissione Bilancio che ha sollevato problemi di copertura finanziaria. Per superarli, ha detto Mancuso, “andrebbe tolto l’articolo relativo al finanziamento, che del resto non è centrale in un provvedimento che si pone come atto di indirizzo generale per le Regioni e non entra nel merito dell’organizzazione sanitaria”. I tempi della Legislatura sono ormai molto ridotti, ha spiegato Mancuso, e si limitano ai mesi di gennaio e febbraio 2006. Prima di allora l’attività parlamentare sarà quasi totalmente assorbita dalla Legge Finanziaria e dall’esame di decreti governativi. Le possibilità individuate dall’On Mancuso sono quindi due: la prima, la più remota, è che si ottenga l’accelerazione dell’iter saltando il passaggio nell’Aula di Montecitorio e accordando alla Commissione Affari Sociali di licenziare il testo da trasmettere al Senato; la seconda, quella su cui Mancuso si è dichiarato più ottimista, è che il testo elaborato dai parlamentari della XII Commissione possa essere utilizzato dalla prossima Legislatura, fra qualche mese, “tale e quale vista l’ampia convergenza di tutte le forze politiche parlamentari”. Mancuso ha anche precisato che il provvedimento avrebbe lo spirito di una legge quadro, pertanto lascerebbe alle Regioni il compito di inserirsi in questa cornice normativa generale con propri provvedimenti locali, nel rispetto di quanto già consentito dal vigente testo costituzionale ed ulteriormente rafforzato dalla cosiddetta devolution. Il testo unificato prevede espressamente, all’articolo 2, che le attività e terapie assistite dagli animali vengano svolte da gruppi di lavoro interdisciplinari, di cui faccia parte “necessariamente”, il medico veterianario.