Il Presidente dell'ANMVI Marco Melosi ha svolto un'audizione per le Commissioni Agricoltura e Sanità del Senato, sulle modifiche ai decreti legislativi di sanità animale. Condivisibili e migliorative le nuove implementazioni nel SINAC. Solo "parzialmente migliorative", invece, le modifiche al decreto "Esotici e selvatici" e al decreto "Prevenzione". IL TESTO DELL'AUDIZIONE.
Sull'aggiornamento dei tre decreti legislativi di sanità animale (n. 134, n. 135 e n. 136/2022) le Commissioni 9° e 10° del Senato hanno svolto oggi una serie di audizioni (
video), per approfondire le
modifiche proposte dal Governo al pacchetto legislativo che adegua l'Italia alla legge europea di sanità animale. Il Presidente dell'ANMVI
Marco Melosi ha portato osservazioni e proposte concertate e condivise con la Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani.
La modifica al
decreto legislativo 134/2022 "è condivisibile". Si tratta infatti di impegnare i proprietari e i detentori di animali da compagnia non solo all'identificazione e alla registrazione anagrafica del loro pet, ma anche a tenere aggiornati i dati per mantenere la tracciabilità e la rintracciabilità di un animale da compagnia. Evidenziando la portata storica del SINAC, il Sistema di Identificazione degli Animali da Compagnia, il Presidente Melosi ha enfatizzato anche il carattere innovativo del sistema ideato dall'Italia, "un esempio su scala europea" per la tracciabilità di tutti gli animali da compagnia, come definiti dal regolamento europeo 2016/429: non solo cani e gatti, ma anche i cosiddetti pet "non convenzionali". Due le principali proposte avanzate dal Presidente ANMVI: da un lato la semplificazione e la piena accessibilità al Sistema da parte dei liberi professionisti e dall'altro la possibilità per i Veterinari privati di rilasciare il certificato sanitario (pet passport) incoraggiando le Regioni a seguire il modello della Regione Liguria.
Le modifiche al
decreto legislativo 135/2022 sono "condivisibili, ma parzialmente migliorative". Il Presidente Melosi ha infatti sottolineato l'importanza di una maggiore collaborazione "one health" con il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE). "Anche attraverso le opportune modifiche legislative", il MASE dovrebbe avviare "relazioni istituzionali strutturali e costanti con le rappresentanze della professione veterinaria". L’implementazione della legislazione di sanità animale, intrecciata con le problematiche ambientali, richiede di "inserire professionalità veterinarie negli organismi scientifici del MASE (es. Commissione Cites, Ispra, ecc.) designate dalla Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari e attinte dalle società scientifiche veterinarie elencate dal Ministero della Salute come la Società Italiana Veterinari per Animali Esotici (SIVAE)".
Melosi ha anche chiesto che venga garantito il coinvolgimento delle rappresentanze veterinarie, scientifiche e professionali, nella predisposizione dei provvedimenti attuativi del decreto 135, in particolare: a) nella regolamentazione sanitaria dei centri di recupero della fauna selvatica, dei rifugi che ricoverano animali sottoposti a provvedimento di confisca e di sequestro; b) nella futura definizione dell’elenco degli animali che possono costituire pericolo per la salute e l’incolumità pubblica o per la biodiversità (articolo 4, comma 2 del D.lvo 135), "anche per sostenere l’elencazione con criteri scientifici e non ideologici"- ha dichiarato il Presidente dell'ANMVI.
Le modifiche al
decreto 136/2022 sono invece "parzialmente condivisilibili e parzialmente migliorative". Nella sua audizione, il Presidente Melosi si è soffermato sulla figura del Veterinario Aziendale, come delineata dal DM 7 dicembre 2017". Questa figura, ha dichiarato, è stata "mal interpretata dalla legislazione corrente, dal settore agricolo-primario e per alcuni passaggi dalla relazione illustrativa del Governo che accompagna le modifiche ai decreti in corso di aggiornamento. Quest'ultima, infatti, motiva la proroga del Veterinario Incaricato al 30 giugno 2025, sulla base del numero dei veterinari aziendali ai sensi del DM 7 dicembre 2017, "che non sta consentendo di assicurare la piena operatività del sistema
ClassyFarm.it". Entro tale termine il Ministero della salute monitorerà l’incremento dei veterinari aziendali.
Il Presidente ANMVI ha descritto il ruolo del Veterinario Aziendale: "Parliamo di quel Veterinario libero professionista - ha affermato- che, attraverso un rapporto continuativo e formativo nei confronti dell’allevatore ha portato alla riduzione dei consumi degli antibiotici negli allevamenti. Lo si riconosca".
Il Ministero della Salute e il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare (MASAF) "dovrebbero riconoscere, rafforzare e tutelare, il Veterinario aziendale dello stabilimento come delineato dal Decreto 7 dicembre 2017, prendendo atto che è l’unica figura che potrà garantire epidemio-sorveglianza, obiettivi di riduzione dell’antimicrobico resistenza, obiettivi di finanziamento PAC e obiettivi di certificazione SQNBA".
Si tratta- ha spiegato Melosi- di un ruolo "di responsabilità ma anche di enorme vantaggio per il sistema produttivo". Per sostenere questo ruolo, la proposta è di riconoscere agli stabilimenti che se ne dotano, alcune premialità, in termini di:
- migliore categorizzazione del rischio ai fini dei controlli ufficiali (valorizzazione algoritmica della presenza di un Veterinario Aziendale designato ex DM 2017)
- migliore posizionamento ai fini delle domande PAC (valorizzazione del Veterinario Aziendale nel Piano Strategico Nazionale della PAC e dei PSR (Sviluppo rurale)
- migliore posizionamento (indicatore favorevole) ai fini della certificazione SQNBA.
Quanto al Veterinario Incaricato, la proposta è che "laddove uno stabilimento risulti formalmente abbinato al proprio Veterinario aziendale, per reciproca e libera scelta, dell’allevatore e del suo Veterinario Aziendale, nessun’altra figura (e.g. Veterinario Incaricato) possa essere titolata a svolgere il complesso delle funzioni attribuite al suddetto Veterinario Aziendale, pena ingerenze sul suo operato professionale".
Infine, il Presidente ANMVI ha auspicato che venga presto attuata la previsione di cui all’articolo 4 (Organizzazione delle autorità competenti) del Dlvo 136, "affinchè si realizzi realizzi una catena di comando veterinaria, dotata di professionalità veterinarie omologhe, dall'autorità centrale all'autorità periferica. Oggi questa catena di comando è discontinua, spezzata dalla mancanza, in numerose Regioni, di una articolazione (Servizio Veterinario regionale) omologa e speculare a quella del Ministero della Salute e cioè di una funzione istituzionale retta da una professionalità veterinaria. L’interruzione del flusso di comando può determinare gravi ritardi e gravi lacune negli interventi di gestione, prevenzione e contrasto delle malattie animali trasmissibili".
In audizione sono intervenuti anche
Antonia Ricci (Direttore Generale IZSLER),
Giovanni Filippini (Direttore Generale della Sanità Animale, Ministero della Salute) e rappresentati delle organizzazioni agricole Agrinsieme (Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari) e Coldiretti.
Nella foto, da sinistra: Antonia Ricci (Direttore Generale IZSLER), Giovanni Filippini (Direttore Generale della Sanità Animale, Ministero della Salute) e il Presidente ANMVI Marco Melosi durante l'audizione AUDIZIONE_ANMVI_SCHEMA_DLVO_MODIFICHE_NN_134_135_136_.pdf