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CREDITI FORMATIVI

ANMVI: Spc validi, nessun gap da colmare

ANMVI: Spc validi, nessun gap da colmare
Dopo il dibattito sui crediti formativi che si è riacceso nel fine settimana all’interno della Categoria, il Consiglio Direttivo puntualizza la posizione dell’Anmvi in tre punti chiave:  validità legale dei crediti Spc; sanzioni e assicurazioni; impegno dei Medici Veterinari all’aggiornamento permanente.


I crediti Spc hanno valore legale- Il vigente Sistema dei crediti Spc (Sviluppo Professionale Continuo) è entrato in vigore il 21 febbraio del 2020, dopo l’approvazione degli Ordini Veterinari provinciali e il via libera del Ministero della Salute al quale la FNOVI aveva trasmesso il vigente “Regolamento per la valutazione dell’aggiornamento professionale in medicina veterinaria”- ai sensi dell’articolo 35 del D.P.R. 5 aprile 1950, n. 221.
A questo "Regolamento SPC" fanno esclusivo riferimento numerosi provider veterinari, pubblici e privati, alla luce della sua piena aderenza alle esigenze di aggiornamento della professione veterinaria e in particolare dei Medici Veterinari che non esercitano alle dipendenze e o in rapporto di convenzione/collaborazione con il SSN.
Il Sistema dei crediti SPC è avvalorato da ripetute asserzioni a cura:
- della medesima Fnovi che ha anche inserito i crediti SPC nel più recente Sistema della certificazione delle competenze;
- di Agenas che si è pronunciata sull’equivalenza con i crediti ECM ai fini ordinistici;
- dal Decreto del Ministero della Salute 6 settembre 2023 che riconosce i provider SPC ( articolo 4, punto 1, lettera f).
Pertanto, ANMVI riconosce il Sistema dei crediti SPC come il più confacente per i Medici Veterinari, in particolare per i liberi professionisti, a meno di non cadere nel paradosso di ritenere decaduti i fondamenti dello stesso ordinamento veterinario da cui il Sistema SPC è legittimamente nato.

Sanzioni e assicurazioni- Premesso che il sistema SPC ha mutuato il medesimo numero di crediti/anno (50) previsto dal sistema ECM, le sanzioni per un eventuale mancato conseguimento dei crediti formativi, per entrambi i Sistemi (ECM e SPC) sono irrogate esclusivamente dagli Ordini provinciali. Questi ultimi non potranno ritenere sanzionabile l’iscritto libero professionista che abbia nel proprio portfolio 50 Spc crediti/Anno, anche in assenza di crediti ECM. In caso contrario, l’ANMVI è pronta ad azioni di tutela legale dei Medici Veterinari che non fossero considerati in regola.
L'ANMVI ritiene necessario ribadire che non è vigente alcuna norma che subordini l’efficacia delle polizze assicurative per RC professionale al possesso dei crediti formativi. Ipotesi normative al riguardo sono fermamente osteggiate da ANMVI, come rappresentato dalla stessa in sede di Consiglio di Stato. Analoga posizione è stata assunta da FNOVI.

I medici veterinari non hanno alcun gap formativo- Alla luce del disfunzionamento più che ventennale del Sistema ECM è in atto un tentativo di ristrutturazione dal quale- non è secondario rilevarlo- sono attesi importanti introiti finanziari da parte del Ministero della Salute. Va letto anche in questa direzione il collegamento vincolante e forzato, ad avviso di ANMVI, tra l’obbligo di polizza RC professionale e i crediti ECM.
Senza attendere le sorti del Sistema ECM, in questi decenni i Medici Veterinari italiani hanno svolto e continuano a svolgere una regolare attività di aggiornamento scientifico e professionale, con una assiduità e una intensità sconosciuta al Sistema ECM che, al contrario, ha visto forti contrazioni e carenze formative negli anni.

In conclusione, per l'ANMVI affermare che i Medici Veterinari siano in “gap” formativo rispetto ad altre professioni sanitarie, danneggia la loro immagine e offende quell’orgoglio scientifico e professionale che gli stessi possono a buon diritto vantare nella comunità scientifica, medica e professionale del panorama sanitario italiano e internazionale.

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Comunicato ANMVI