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INTERROGAZIONE AL MIPAAF

Ippica senza premi, drastico calo di cavalli allevati

Ippica senza premi, drastico calo di cavalli allevati
Ancora fermi i pagamenti agli operatori ippici. Dipendono da quattro sistemi contabili non integrati. L'On Maria Chiara Gadda (M5S) chiede "una radicale riforma del settore ippico". Rischio svalutazione per i purosangue italiani. Diminuiti i cavalli allevati: dai 2000 del 2012, si è scesi agli attuali 670 solo per il galoppo.


Le Società di Corse inseriscono la relazione sul sistema E-Unire, dopo all'incirca tre settimane vengono emessi i decreti del Mipaaf che liquida i premi entro 30 giorni: un meccanismo lento e farraginoso, suddiviso in quattro sistemi gestionali (E-Unire, Paga Ippici, SiCoGe e INIT) che non si parlano. Il caso è finito in Commissione Agricoltura dove il Sottosegretario al Mipaaf Francesco Battistoni, ha ammesso una "evidente difficoltà nel pagamento", individuando nella scarsità di personale un ulteriore ostacolo ad un processo "fluido e continuo di pagamento".

Il problema è stato sollevato dall'Onorevole Maria Chiara Gadda (M5S) che ha chiesto "una radicale riforma del settore ippico".

Pagamenti a rilento- Il Sottosegretario Battistoni ha riferito che sarano inserite "risorse umane aggiuntive per la mappatura delle diverse fasi". Oggi le fatture da pagare sono 200 al mese mentre la capacità massima operativa è di 40 fatture settimanali. Intanto, ha assicurato, "sono state avviate le procedure di liquidazione delle fatture liquidabili del 2020 che, in assenza di osservazioni, saranno pagate dall'Ufficio centrale di Bilancio entro 30 giorni". Si conta, ha concluso il rappresentante del Governo, "di arrivare a regime entro metà novembre e di completare la liquidazione delle fatture del primo trimestre del 2021 entro il prossimo gennaio".

Cavalli diminuiti da 2000 a 670- Insoddisfatta l'interrogante Gadda che nella sua interrogazione osserva che "il continuo protrarsi dei ritardi e i mancati pagamenti dei premi al traguardo espongono l'Italia ad una sostanziale svalutazione dei purosangue italiani da corsa allevati". La parlamentare ha riferito che le aste  hanno mostrato "una forte flessione delle presenze di acquirenti stranieri e dei prezzi medi, salvata soltanto da una produzione di puledri italiani ancora attestata su alti standard". "La diminuzione dei cavalli allevati - dai 2000 del 2012 agli attuali 670 solo per il galoppo-  e la chiusura di molte aziende agricole e scuderie hanno provocato migliaia di perdite di posti di lavoro soprattutto nel settore agricolo"- ha affermato.