La FAO ha pubblicato uno studio tecnico rivolto ai servizi veterinari nazionali che categorizza- sia nelle persone che negli animali- il rischio di esposizione al virus SARS-CoV-2 derivante da animali selvatici, allevati, da compagnia e acquatici. Lo studio è stato redatto su richiesta di numerosi istituti di ricerca per individuare le priorità d'indagine e colmare le lacune delle attuali conoscenze.
Lo studio Exposure of humans or animals to Sars Cov-2 from wild, livestock, companion and aquatic animals è un documento tecnico curato dalla FAO e destinato ai servizi veterinari e ai ricercatori. Lo studio è stato redatto su richiesta di numerosi istituti di ricerca interessati ad essere orientati nella scelta dei campi di indagine sul virus SARS CoV-2.
Lo studio parte dalle attuali carenze conoscitive sull'origine zoonotica della pandemia e sugli effetti del virus, per suggerire delle priorità di ricerca. Le raccomandazioni- basate sull'evidenza- riguardano anche le specie animali (selvatiche, domestiche e acquatiche) da sottoporre prioritariamente ad indagini scientifiche. Il rischio di esposizione al virus - sia negli uomini che negli animali- viene presentato e categorizzato in relazione al contatto, alla manipolazione e al consumo di specie animali e loro prodotti.
Oltre ad una rassegna delle evidenze disponibili sulla suscettibilità a SARS Cov-2 nelle diverse specie animali, lo studio raccomanda indagini one health e studi epidemiologici mirati per colmare le lacune nelle attuali conoscenze. L'obiettivo finale è di allineare le conoscenze e le iniziative globali di mitigazione del rischio, di protezione dei mezzi di sussistenza e di produzione alimentare.
FAO PAPER
Exposure of humans or animals to Sars Cov-2 from wild, livestock, companion and aquatic animals
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