• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295
NUOVI DATI IN 28 PAESI UE

EFSA-ECDC: gli antimicrobici stanno perdendo efficacia

EFSA-ECDC: gli antimicrobici stanno perdendo efficacia
Gli antimicrobici utilizzati nel trattamento di malattie come la campilobatteriosi e la salmonellosi "stanno perdendo efficacia". Lo dicono i dati diffusi oggi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dall'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Consultazione interattiva per sostanza e per Paese.


La relazione congiunta The European Union summary report on antimicrobial resistance in zoonotic and indicator bacteria from humans, animals and food in 2017 conferma l'aumento della resistenza agli antibiotici già rilevata negli anni precedenti. Sono stati elaborati i dati di 28 Stati Membri, raccolti su persone e animali (suini e vitelli di età inferiore a un anno). La consultazione è disponibile anche in modalità interattiva, consentendo interrogazioni mirate per antibiotico e per Stato.

I dati emergenti- In alcuni Paesi, fra quelli monitorati da ECDC e EFSA, la resistenza ai fluorochinoloni (come la ciprofloxacina) nei batteri del genere Campylobacter "è talmente alta che tali antimicrobici non funzionano più per il trattamento di casi gravi di campilobatteriosi".

Inoltre, la maggior parte dei Paesi ha riferito che Salmonella nell’uomo è sempre più resistente ai fluorochinoloni. La multi-farmaco-resistenza (ovvero la resistenza a tre o più antimicrobici) "è elevata nella Salmonella trovata nell'uomo (28,3%) e negli animali, in particolare in S. Typhimurium".

Nel Campylobacter si sono scoperte percentuali "da alte ad altissime" di batteri resistenti alla ciprofloxacina e alle tetracicline. Tuttavia - riferisce il Rapporto- la resistenza congiunta agli antimicrobici di importanza decisiva era da bassa a bassissima in Salmonella e Campylobacter in esseri umani e animali, e in E. coli indicatore negli animali.

Per il commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis,  questi dati "dovrebbero far squillare ancora una volta campanelli d’allarme, perchè stiamo entrando in un mondo in cui infezioni comuni diventano sempre più difficili - e talvolta impossibili - da trattare".

Secondo Andriukaitis ogni Paese deve promuovere un approccio unitario alla salute umana e animale. Nei Paesi dove sono state applicate "politiche ambiziose" di riduzione dell'uso degli antimicrobici c'è stata una diminuzione della resistenza. Sulla stessa lunghezza d'onda Marta Hugas, responsabile scientifico capo all’EFSA: "Abbiamo visto che quando gli Stati membri hanno attuato politiche rigorose, la resistenza agli antimicrobici negli animali è diminuita".

"Ora è il momento di invertire l’andamento della resistenza agli antimicrobici, se vogliamo mantenere efficaci gli antibiotici" ha detto Mike Catchpole, direttore scientifico dell'ECDC. “Il fenomeno è particolarmente allarmante quando si parla di resistenza congiunta: percentuali anche basse di resistenza congiunta implicano che per molte migliaia di pazienti in tutta l'UE le opzioni di cura in caso di infezioni gravi sono limitate".


Explore the data: Antimicrobial resistance in Europe

The European Union summary report on antimicrobial resistance in zoonotic and indicator bacteria from humans, animals and food in 2017