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RAPPORTO 2018

Welfare index: un traguardo anche per gli studi professionali

Welfare index: un traguardo anche per gli studi professionali
Confprofessioni pubblica una sintesi del Rapporto 2018 - Welfare Index PMI. Analizzato il livello di welfare in 4mila piccole medie imprese italiane, compresi gli studi professionali. ll Rapporto 2018 mette in evidenza una stretta correlazione tra il miglioramento del benessere e la crescita della produttività. Premiati tre studi professionali.

Lo studio sullo stato del welfare nelle piccole medie imprese italiane è stato presentato ieri al Salone delle Fontane all’Eur, a Roma, alla presenza del MInistro del Lavoro Giuliano Poletti e dei curatori del Rapporto, fra cui Confprofessioni rappresentata dal suo Presidente Gaetano Stella, che dichiara: “Nell’offerta di servizi di welfare è importante che siano intercettati i bisogni reali dei propri collaboratori: negli studi professionali il 90% della popolazione dipendente è costituito da donne con età inferiore ai 40 anni, e quindi l’offerta è mirata soprattutto alla soddisfazione della conciliazione dei tempi vita-lavoro”.

Il welfare aziendale risulta lo strumento più indicato per rispondere alle esigenze dei dipendenti in ciascuna delle aree monitorate da Welfare Index, uno strumento collegato al CCNL degli Studi Professionali, il Contratto collettivo di comparto, che si applica ai dipendenti dei liberi professionisti,  siglato da Confprofessioni con il Ministero del Lavoro e le parti sociali.

Le aree monitorate- Welfare Index PMI 2018 ha monitorato le iniziative delle imprese in dodici aree: previdenza integrativa, sanità integrativa, servizi di assistenza, polizze assicurative, conciliazione vita-lavoro, sostegno economico, formazione, sostegno all’istruzione di figli e familiari, cultura e tempo libero, sostegno ai soggetti deboli, sicurezza e prevenzione, welfare allargato al territorio e alle comunità.

Più benessere più crescita- Il Rapporto mette in evidenza una stretta correlazione tra il miglioramento del benessere, la soddisfazione dei lavoratori e la crescita della produzione aziendale: il 35,6% delle imprese intervistate dichiara, infatti, di aver aumentato la propria produttività come conseguenza di una maggiore soddisfazione dei lavoratori. 

I giovani, la formazione e il sostegno alla mobilità sociale
- Al primo posto tra le priorità indicate dalle imprese per lo sviluppo del welfare aziendale c’è la formazione ai dipendenti: non solo la formazione specialistica ma anche l’acquisizione di competenze non direttamente necessarie alle mansioni professionali. Nel 2018 sono già il 38% le imprese con almeno un’iniziativa in quest’area.

La conciliazione vita e lavoro - È in corso un cambiamento organizzativo nelle aziende che comporta la rottura delle barriere tradizionali tra luoghi e tempi del lavoro e quelli della vita familiare. Le imprese che attuano misure di flessibilità sono più che raddoppiate negli ultimi due anni, passando dal 16,1% al 34,3%, un esempio è lo smart working, che può avere rilevanti impatti sia sulla produttività sia sul benessere delle persone, favorendo anche l’occupazione femminile.

Rating Welfare Index PMI 2018- Anche quest'anno sono state premiate le imprese con il miglior rating di welfare. Il Rating Welfare Index PMI  è uno strumento che permette alle imprese di misurare e comunicare il proprio livello di welfare in modo più semplice e immediato. Quest'anno sono stati premiati anche tre studi professionali (consulenti del lavoro, consulenti legali e ragionieri) per iniziative di flessibilità al femminile, tempo libero da dedicare alla genitorialità e adattamento del tempo- lavoro al tempo-vita.

Rapporto integrale Welfare Index PMI 2018

Welfare Index PMI 2018: il welfare aumenta il benessere dei lavoratori e la produttività delle imprese