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La lotta all'evasione e il contenimento della spesa pubblica sono le due leve che il Governo italiano sta azionando per rispettare da un lato l'obbligo costituzionale ed europeo di contenere il debito pubblico e, dall'altro, di evitare aumenti fiscali. Con questi obiettivi, il Governo ha varato- oltre al DEF 2017 che è già all'esame del Parlamento- una 'manovrina' (decreto 50/2017), con entrata in vigore immediata dal 24 aprile, data della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il decreto 50/2017 dovrà essere convertito in legge.
La 'manovrina' agisce sulle clausole di salvaguardia dell'IVA, riduce le dotazioni e le spese dei Ministeri, Salute compreso, e contiene misure per il recupero della liquidità e la lotta all'evasione attraverso il meccanismo dello split payment, esteso ai professionisti che dal 1 luglio 2017 emettono fatture per servizi resi alla Pubblica Amministrazione.
Aumento IVA rinviato e clausole riviste- Pur restando sterilizzate, le clausole di salvaguardia, vengono rimodulate. Il decreto appena pubblicato, in particolare, va ad agire sulle cosiddette clausole di salvaguardia, che prevedono un aumento delle imposte qualora non si riuscissero a centrare gli obiettivi di finanza stabiliti (15 miliardi di euro rispetto ai 19,5 calcolati dalla legge di bilancio dell'anno scorso)
Gli aumenti programmati dell'IVA cambiano (articolo 9 del DL 50/2017) le aliquote IVA (ordinaria e agevolata) che incombono fino al 2021 sui contribuenti in assenza di risorse alternative. Di anno in anno, con le leggi di Stabilità e con l'ultima legge di Bilancio, le clausole sono state riviste spalmando gli aumenti fino al 2021.
La rimodulazione delle clausole di salvaguardia (aumenti programmati al momento sterilizzati) prevede:
ALIQUOTA ORDINARIA
2018- aliquota dal 22% al 25%, con incremento di 3 punti percentuali
2019 - aliquota ordinaria al 25,4% (anzichè 25,9%)
2020 - aliquota ordinaria in discesa al 24,9%
2021- aliquota ordinaria di nuovo al 25%.
ALIQUOTA AGEVOLATA
2018- aliquota agevolata all''11,5% (anziché al 13%)
2019 - aliquota agevolata al 12%
2020- aliquota agevolata al 13%
Ulteriore carta che il Governo lascia in gioco è la revisione delle tax espenditures, le spese fiscali che lo Stato sopporta in termini di detrazioni. La loro razionalizzazione, eliminando quelle considerate desuete, è ancora fra le opzioni ed è espressamente contemplata nel DEF.
Riduzioni al Ministero della Salute- L'articolo 13 del Dl 50/2017 riduce le dotazioni a missioni e programmi di spesa dei Ministeri, affinchè anche le amministrazioni centrali diano il loro contributo al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica indicati nel DEF. Un allegato al decreto elenca, per l'anno 2017, gli importi delle riduzioni, voce per voce, in termini di competenza di cassa.
Si tratta di importi che il Ministero dell'Economia e delle Finanze "è autorizzato ad accantonare e a rendere indisponibili", fino all'adozione delle necessarie variazioni di bilancio.
Fra le missioni e i programmi interessati dai 'congelamenti' di cassa, al primo posto figurano la ricerca e l'innovazione, con riduzioni per la ricerca nel settore zooprofilattico; seguono per consistenza le riduzioni alla sanità pubblica veterinaria, alla comunicazione e promozione per la tutela della salute umana e della sanità pubblica veterinaria, alla sicurezza degli alimenti e nutrizione e, infine, alla la regolamentazione e vigilanza delel professioni sanitarie.
Con successivo decreto a 30 giorni potranno essere apportate variazioni compensative, "nel rispetto dell'invarianza dei saldi di finanza pubblica" su proposta dei Ministri competenti.
RIDUZIONI_MINISTERO_DELLA_SALUTE.pdf94.56 KBIL_TESTO_COMPLETO_DELLA_MANOVRINA_DL_50_2017_copy.pdf4.24 MB