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PEER EDUCATION

Illegalità: mondo veterinario vittima ma 'molto chiuso'

Illegalità: mondo veterinario vittima ma 'molto chiuso'
Il 57% dei veterinari si sente minacciato o subisce pressioni nella professione. Succede in Veneto. Ma non solo. E' di queste ore l'aggressione ad un Veterinario marchigiano che lavora al macello.  Il PM Roberti: "La collaborazione fra sanità e giustizia è ancora all'anno zero".

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"Quando devi andare da un allevatore a dirgli che una bovina va abbattuta perchè ha la tubercolosi non è piacevole e in quel momento ci sei solo tu". Aldo Costa Veterinario Ufficiale alla Usl 6 del Veneto tempo fa è stato minacciato con una pallottola spedita a casa. Ha testimoniato la sua storia durante la giornata organizzata ad Agripolis (Padova), nell'ambito delle iniziative di  peer education avviate dagli Ordini in collaborazione con le Università italiane. Ad organizzare l'incontro ad Agripolis, martedì scorso, è stata la Federazione degli Ordini Veterinari del Veneto, in collaborazione con Libera. Destinatario dell'iniziativa un pubblico in larga parte composto da studenti, con l'intento di promuovere l'etica nella professione veterinaria.

L'indagine- Non è un caso isolato quello di Costa. Anzi. I risultati di una ricerca condotta dal Veterinario Denis Marchesan, Responsabile del servizio di igiene degli alimenti dell'Usl di San Donà, rileva che il 57% ha subito pressioni. Comportamenti mafiosi, non imputabili solo alla criminalità organizzata, ma ad una sottocultura dell'intimidazione e dell'ignoranza che incombe sulla professione veterinaria. Il 36% delle pressioni vengono dai clienti, rivela l'indagine, soprattutto in relazione a certificati, controlli e sanzioni. Emergono anche estorsioni, ricatti e conflitti di interesse.
Ma le pressioni vengono anche dall'interno, pari grado e superiori. Alta la percentuale di chi preferisce non rispondere: il 40%. Aldo Costa sostiene invece che "bisogna avere il coraggio di denunciare: chi svolge questa professione è un servitore dello Stato e deve saper lavorare per il bene comune".

Obiettivo del questionario era di sondare il grado di percezione dell'importanza dell'etica nella professione verificando se questa tematica sia sentita come presente ed importante per lo svolgimento della professione e se siano avvertite problematiche nel portare avanti un comportamento etico. "Un sondaggio - ha chiarito Marchesan - senza nessuna pretesa scientifica e condotto su un piccolo campione (54 medici veterinari e 56 studenti di medicina veterinaria) ma i cui risultati sono piuttosto indicativi nel far emergere come il tema dell'etica sia molto sentito sia dagli attuali medici veterinari che quelli che lo diventeranno in futuro. Ma forse il dato più significativo è quello relativo alle risposte date ad una domanda posta ai soli medici veterinari che chiedeva, in forma anonima, se al medico veterinario è mai capitato di subire pressioni, intimidazioni o addirittura minacce fisiche, volte a influenzare il suo comportamento nello svolgimento della professione".

Mondo veterinario 'molto chiuso'- «Serve più coordinamento nel mondo veterinario per battere l'illegalità». Parola del pm padovano Benedetto Roberti, intervenuto ad Agripolis, nel corso del convegno dal titolo Percorsi di integrità nella professione veterinaria e nelle scuole veterinarie italiane. Roberti- che nel suo ufficio segue casi di illeciti in ambito zootecnico, traffico di cuccioli e maltrattamento animale- lamenta scarso coordinamento tra le varie componenti istituzionali (Nas, Usl, Comando Forestale). Roberti ha parlato di un traffico europeo di sostanze vietate che è arrivato per competenza alla Procura di Padova: "il reato ha detto veniva commesso anche grazie a veterinari collusi, ma anche fra le persone corrette abbiamo faticato molto ad ottenere informazioni. Siamo certi- ha aggiunto che di casi ce ne siano molti altri, ma nessuno parla".
"La collaborazione fra sanità e giustizia in ambito veterinario è all'anno zero" ha dichiarato Roberti laciando pubblicamente un appello a 'chi sa'.  Quello dei veterinari "è ancora un mondo molto chiuso, ma è necessario aprire un dialogo, perchè la loro consulenza è indispensabile".
Roberti auspica una maggiore sinergia. Un invito prontamente accolto dalle USl venete presenti e dal Presidente della Federazione Regionale degli Ordini, Lamberto Barzon.

Minacce, violenze fisiche, pallottole via posta. Un fenomeno che da anni registra casi in tutta Italia, soprattutto ai danni della Veterinaria pubblica. L'ultimo, proprio a ridosso del convegno di Agripolis. Riferisce il Sivemp che stavolta è toccato ad  un Veterinario Ufficiale della regione Marche che lavora all’interno di una struttura di macellazione,
Il Veterinario già in passato era stato oggetto di atti inquietanti e con chiari intenti intimidatori, perpetrati all’interno di una sua abitazione privata. I fatti regolarmente denunciati alle forze di polizia locale furono al tempo oggetto di indagini approfondite, che tuttavia non portarono a identificare chiaramente gli autori, ma a porre solo dei forti sospetti su operatori sottoposti a controllo ufficiale.

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"Percorsi di integrità nella professione veterinaria e nelle scuole veterinarie italiane"- è stato organizzato ad Agripolis, il 7 marzo dalla Federazione Regionale Medici Veterinari del Veneto, con:
-Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute (MAPS)
-Dipartimento di Biomedicina Comparata ed Alimentazione (BCA) dell’Università degli Studi di Padova
-“Libera: Associazioni, nomi e numeri contro le mafie (Libera Padova)”.