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FOCOLAIO IN UNGHERIA

H5N8 ad alta patogenicità: urgenti misure in Italia

H5N8 ad alta patogenicità: urgenti misure in Italia
In seguito al focolaio ungherese, il Ministero della Salute invita i Servizi Veterinari a rafforzare con urgenza la vigilanza permanente, le misure di biosicurezza e  le procedure previste dal manuale di emergenza. I veterinari aziendali segnalino la rilevazione di sintomatologia.
Dopo che l’Agenzia ungherese per la sicurezza alimentare (NEBIH) ha rilevato un importante focolaio di influenza aviaria,  sono state avviate in tutta Europa le misure di protezione per impedire il diffondersi del virus. Il focolaio è stato rinvenuto vicino al confine con la Romania.

La Direzione Generale della Sanità Animale ha scritto ai Servizi Veterinari regionali disponendo l'applicazione urgente nel territorio nazionale di misure precauzionali. La nota ministeriale, firmata dal DG Silvio Borrello richiama il caso di un allevamento al chiuso di tacchini da carne, in provincia di Rovigo, dove nel dicembre del 2014 "si è verificata un’analoga situazione", per la quale "era stata confermata la presenza di un virus influenzale HPAI H5N8 per contatto con uccelli selvatici". Considerato il rischio di introduzione del virus, per impedire introduzioni di
virus influenzali negli allevamenti avicoli a livello nazionale, il Ministero ritiene "indispensabile che vengano messe in atto misure precauzionali con particolare riferimento agli allevamenti situati in aree umide e zone a rischio". Queste misure,  da applicarsi con urgenza in ambito nazionale, considerato il focolaio ungherese e la probabile ipotesi circa le modalità di diffusione del virus, "devono essere rafforzate, da parte dei Servizi Veterinari regionali e delle ASL le misure di vigilanza veterinaria permanente ed in particolare quelle sull’applicazione della biosicurezza previste dalla normativa vigente ed, inoltre, adeguatamente verificate, dai Servizi medesimi, le procedure di intervento da adottare in caso di focolaio di influenza aviaria, come previsto dal manuale di emergenza.

La Direzione ministeriale aggiunge che "deve essere posta attenzione, altresì, da parte delle competenti Autorità, alle attività di monitoraggio sull’avi-fauna selvatica previste dal Piano nazionale per l’influenza aviaria.

Segnalare la sintomatologia- Alle organizzazioni di categoria, la Direzione Generale chiede di "segnalare ai Servizi veterinari, tramite i veterinari aziendali, la presenza in allevamento di sintomatologia riferibile alla malattia (aumento della mortalità, cali di produzione, aumento dell’assunzione di acqua e diminuzione dell’assunzione di alimento, diminuzione dei parametri riproduttivi, etc.).

Stagione venatoria- Tenuto conto della stagione venatoria in itinere, il Ministero della Salute chiede di "osservare scrupolosamente le norme di biosicurezza (Ordinanza 26 agosto 2005 e s.m.) 

Allevamenti in aree a rischio- La nota raccomanda alle Regioni e Province autonome che, negli allevamenti situati nelle aree a rischio , gli animali dovrebbero stare al chiuso in questo periodo
dell’anno considerato l’elevato rischio connesso ai flussi migratori. L’elenco delle aree a rischio - individuate secondo i criteri riportati nell’allegato C all’ordinanza 26 agosto 2005 e s.m. e i.)-  deve essere comunicato al Ministero della Salute.

Flussi dall'Ungheria- Infine, gli UVAC sono invitati a "monitorare costantemente i flussi commerciali di pollame e uova da cova dall’Ungheria, ponendo particolare attenzione alla verifica delle provenienze".

La situazione e le misure in Ungheria- Il 4 novembre, il Ministero dell’Agricoltura ungherese ha notificato all’OIE un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità, sostenuta dal sottotipo H5N8. Si tratta di un allevamento di 10.200 tacchini da carne allevati al chiuso di 16 settimane, situato nel comune di Tótkomlós (BEKES). Il 28 ottobre 2016, 3774 animali presentavano sintomatologia riferibile all’influenza e nei giorni successivi 2374 sono morti. Il 1 novembre è stata confermata la positività anche in un cigno (Cygnus olor), rinvenuto morto nella stessa località dove era presente l’allevamento sede di focolaio.

Le autorità ungheresi hanno stabilito una zona di protezione con un raggio di 3 km attorno all’area in cui è stato rilevato il virus, e una ulteriore zona di sorveglianza di 10 km. L’Ungheria era stata recentemente dichiarata libera dal virus dell’aviaria, dopo che nel 2015 erano cessati alcuni focolai che avevano interessato il paese. Il Capo dei Servizi Veterinari ungherese ha avviato un piano di gestione della crisi per mantenere l’attuale epidemia sotto stretto controllo.

pdfNOTA_DGSAF_H5N8_HPAI.pdf18.61 KB

Situazione epidemiologica HPAI Europa
Situazione epidemiologica LPAI Europa

OIE: Highly pathogenic avian influenza, Hungary, (Immediate notification)