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REGIONE ABRUZZO

Servizi veterinari: PNALM non rispetta raccomandazioni

Servizi veterinari: PNALM non rispetta raccomandazioni
L'Abruzzo, l'unica Regione che si è appoggiata a strutture veterinarie fisse per le sterilizzazioni previste dal Piano PNALM ribadisce: "non è possibile autorizzare automezzi non collegati a strutture medico veterinarie". L'individuazione degli ambulatori non spetta ad associazioni Onlus. Nota del Servizio Veterinario regionale.

Con una nota all'Ente Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM) e ai responsabili della ASL di Avezzano-Sulmona, i vertici del Servizio Veterinario della Regione Abruzzo prendono le distanze da alcune procedure operative del Piano Anti-randagismo annunciato lo scorso mese di giugno dal Presidente del Parco Antonio Carrara e da questi difeso nei confronti dell'ANMVI che ha avanzato - e confermato- numerose critiche sugli aspetti veterinari del Piano.

Nella loro nota, recapitata ieri all'ANMVI, Giammarco Ianni (responsabile ufficio Sanità animale)  e Giuseppe Bucciarelli  (dirigente del Servizio) comunicano che il Piano PNALM- benchè autorizzato- "non ha rispettato alcune raccomandazioni".

Nella stessa nota, trasmessa anche al Ministero della Salute e alle Regioni Lazio e Molise, si leggono alcune puntualizzazioni su aspetti operativi e di coinvolgimento delle strutture veterinarie fisse da coinvolgere. La Regione Abruzzo, infatti, non ha autorizzato l'uso di ambulanze veterinarie come strutture chirurgiche mobili, nel rispetto dell'Accordo Stato Regioni del 2003.
A dicembre del 2015, la Regione "autorizzava il Piano, "raccomandando l'Ente Parco di integrare o modificare alcuni punti". "Ad oggi, pur riconfermando l'approvazione del Piano di contrasto al randagismo canino nel territorio del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM) spiace osservare che non sono state accolte le raccomandazioni". Una di queste- prosegue la nota- "riguardava il destino dei cani cosiddetti inselvatichiti soprattutto in virtù delle problematiche scaturite sulla conservazione del lupo ad opera dell'ibridazione Lupo-cane".

E ancora, nelle procedure operative del Piano (Lettera c) ai punti 2 e 3)  si legge che se cani vaganti in ambiente silvestre, inquadrabili nella tipologia cani vaganti senza padrone, sottotipologia: cani inselvatichiti, risultassero dotati di microchip dovrebbero essere restituiti agli eventuali proprietari, mentre se dovessero risultare non identificati, dirottati presso canili sanitari o canili rifugio. "Siamo sicuramente d'accordo - scrivono Ianni e Bucciarelli - che gli eventuali proprietari, una volta accertati, dovranno essere sanzionati, ma sicuramente devono dare garanzie di corretta gestione dell'animale".

Per quanto riguarda la parte logistica relativa alle strutture mobili utilizzate dal personale ENPA, "si ribadisce che non è possibile per la Regione Abruzzo autorizzare automezzi non collegati a strutture medico veterinarie deputate alla cura di animali, idonee a garantire prestazioni di qualità, benessere degli animali e corretta prevenzione delle malattie".

Infine, "per la scelta degli ambulatori si reputa opportuno che gli stessi siano individuati con gli Ordini dei Medici Veterinari e dall'Ente Parco PNALM e non da Associazioni Onlus"- conclude la nota. In indirizzo, figurano anche l'Ordine dei Medici Veterinari di L'Aquila e la Fnovi.

pdfLETTERA_DELLA_REGIONE_ABRUZZO.pdf804.59 KB

Randagismo: la FNOVI demolisce il Piano PNALM