In Italia sono 26.200 i terreni nelle mani di condannati in via definitiva. Si estendono le mafie nell’agricoltura, con un impatto economico di 16 miliardi. Lo evidenzia il quarto Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura.
Il quarto rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare è stato presentato oggi al Centro Congressi Palazzo Rospigliosi, sede Coldiretti. Gli interessi economici delle “Agromafie” hanno superato i 16 miliardi di euro nel 2015. Più di 26 mila terreni sono nelle mani di condannatti per reati che riguardano, tra l'altro, l'associazione a delinquere di stampo mafioso e contraffazione.
E’ forte la presenza nel Mezzogiorno, ma si sente anche al Centro, in particolare in Abruzzo e Umbria, in alcune zone delle Marche, nel Grossetano e nel Lazio, per lo più a Latina e Frosinone. Al Nord il fenomeno è più evidente in Piemonte, nel nord della Lombardia, in provincia di Venezia e in Romagna lungo la Via Emilia. Sempre la Coldiretti ha svolto un’analisi sui dati definitivi Istat relativi al commercio estero nel 2015: crescono dell’8 per cento le esportazioni dei prodotti agroalimentari Made in Italy che nel 2015 raggiungono il record storico di sempre a 36,9 miliardi di euro, quasi il doppio del settore degli autoveicoli fermi a 19,9 miliardi.
“Mi preoccupano molto i numeri sul fatturato della agromafie, l'anno scorso infatti in questa sede assumemmo l'impegno di avviare lavoro per innovare la normativa su questo fronte”, dichiara il ministro della Giustizia
Andrea Orlando.“Ci stiamo confrontando con gli stakeholder per le ultime limature e poi proporrò un ddl complessivo con il ministro Martina - annuncia Orlando – per rafforzare gli strumenti di contrasto in questo senso, intrecciandola ad un'altra normativa che è quella per il contrasto al caporalato, perchè laddove c'è mafia c'è contraffazione e anche sfruttamento del lavoro”.
“L'agroalimentare è il secondo comparto manifatturiero Made in Italy che svolge però anche un effetto traino unico sull'intera economia per l'impatto positivo di immagine sui mercati esteri'', afferma il presidente della Coldiretti
Roberto Moncalvo, sottolineando che “non si è mai consumato così tanto Made in Italy alimentare nel mondo, certamente per le condizioni economiche positive dovute alla ripresa internazionale e ai tassi di cambio favorevoli su mercati importanti come quello statunitense, ma anche perché l'Italia ha saputo cogliere l'opportunità di Expo per raccontare al mondo il modello agroalimentare e i suoi valori unici”.
Gli aumenti stimati vanno dall'11% per l'ortofrutta, al 10% per l'olio di oliva, dal +9% per la pasta al +6% per il vino che ha realizzato il record storico con un preconsuntivo annuale di 5,4 miliardi di fatturato realizzato oltre i confini nazionali.
In programma, interventi di
Gian Carlo Caselli - Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare,
Gian Maria Fara - Presidente Eurispes e
Andrea Orlando - Ministro della giustizia,
Maurizio Martina -Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali,
Giovanni Legnini - Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura,
Rosy Bindi -Presidente della Commissione parlamentare antimafia,
Raffaele Cantone - Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione. Le conclusione saranno del presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
La stesura del quarto Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia è stata resa possibile anche grazie al contributo proveniente dalle Forze dell’ordine, dalla Magistratura, dalle Istituzioni e dagli Enti che operano sul territorio a salvaguardia del comparto agroalimentare.
Agromafie: la filiera della criminalità in tavola