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GRUPPO DI METODOLOGIA DIDATTICA

Rappresentazioni ingenue e verità scientifiche

Rappresentazioni ingenue e verità scientifiche
E’ stata tutt’altro che una giornata per addetti ai lavori. Il terzo appuntamento del Gruppo di Studio di Metodologia Didattica, creato dall'ANMVI per i Veterinari docenti nelle scuole, è entrato "nella testa dello studente". Insegnamenti preziosi per le relazioni professionali di tutti i giorni, anche con i clienti.

L’esperienza formativa che ha chiuso il calendario 2014 ha condotto un centinaio di Medici Veterinari nella mente di chi deve apprendere: scopo dell’iniziativa, tenutasi l'8 novembre scorso a Palazzo Trecchi, era quello di  andare oltre l’apprendimento superficiale e riconoscere quelle concezioni fuorvianti che la didattica non è riuscita a scalfire per modificarle e attivare dei processi cognitivi.

Alessandro Antonietti
ha sapientemente spiegato che con le rappresentazioni ingenue degli animali (idee, convinzioni, luoghi comuni, ecc.) bisogna farci i conti “perché sono radicate”. Cosa può fare un Medico Veterinario di fronte ad alunni ( e all’opinione pubblica comune) per correggerle e restituirle alla verità scientifica? Bisogna “creare conflitti” ha detto Antonietti. Per far passare i concetti scientificamente esatti bisogna iniziare “spiazzando” l’interlocutore/discente. Ecco un esempio. Ponente la seguente domanda a chi non abbia competenze professionali per rispondere: “Un pupazzo di neve con il cappotto si scioglie più o meno rapidamente?”. La convinzione comune non scientifica porterà a rispondere che il pupazzo si scioglierà molto prima. Chi ha posto la domanda non dovrà aspettarsi che l’interlocutore si ricreda tanto presto e tanto facilmente, “perché è difficile rinunciare alle proprie rappresentazioni ingenue”.

Bisognerà quindi lavorare, in classe ma forse anche in ambulatorio, per “conquistare la disponibilità a ricredersi”. Mettere in discussione una convinzione radicata richiede una apertura del campo mentale e la capacità di “connettere”, cioè di stabilire dei collegamenti esatti, anche interdisciplinari, con le nozioni offerte. E’ del tutto probabile che la fattoria lasci pensare ad un paesaggio idealizzato nella mente di chi non frequenta una stalla per professione; mostrare immagini veritiere di cosa sia una “fattoria” reale (probabilmente non una campagna bucolica ideale, ma un contesto di campagna a ridosso di vie di comunicazione, aree urbane, traffico, industrie, ecc.) produrrà una flessione della rappresentazione ingenua.

Si comincia a ragionare introducendo elementi di flessibilità nelle convinzioni. Impossibile? Un video efficacissimo quanto divertente, ha mostrato come i cani sono in grado di riorganizzare gli schemi mentali di fronte a situazioni che non avevano sotto controllo (es. mettere in atto strategie di successo per recuperare un pneumautico sul fondo di una piscina). Ebbene, se i cani sono capaci di questi processi... lo sono anche gli studenti. Per veicolare delle informazioni corrette è indispensabile conoscere il repertorio dei prototipi di pensiero (sbagliati) e indurre il cambiamento mettendoli gradualmente in crisi con dei processi logici e graduali che portano all’accettazione, sempre faticosa, di una idea sostitutiva della propria.

Dire “non è scientifico” non basta e non convince. Occorre ottenere la disponibilità dello studente a rendere flessibili gli schemi mentali precostituiti e poi inserire le nuove nozioni corrette. Il disegno è uno strumento molto efficace, così come la narrazione della propria storia. L’obiettivo di introdurre elementi di conoscenza richiede l’ingresso nella mente del discente.

Sfatare luoghi comuni, portare l’irreale verso il reale, è un compito complesso che richiede la disponibilità del discente. Per trasmettere nozioni corrette – per esempio sul proprio animale da compagnia- può essere molto efficace inserirsi nella narrazione personale degli alunni. Raccontare la propria esperienza vissuta con il proprio cane in famiglia crea disponibilità nell’alunno ed è in questo contesto soggettivo che sarà più facile per l’insegnante inserire informazioni oggettive. La giornata si è sviluppata attorno a quattro eccellenti relazioni, divertenti e stimolanti, seguite da esercitazioni a gruppi durante le quali i partecipanti hanno ideato e presentato alcuni progetti educativi da proporre in classe. Commentati dai relatori, i progetti si sono tutti fatti apprezzare per la straordinaria e appassionata dedizione con cui i Medici Veterinari hanno rivelato un talento (apparentemente) nascosto: essere dei bravi educatori sociali.

Il Gruppo – attivo anche su Facebook- è riservato ai Medici Veterinari interessati a sviluppare conoscenze e abilità didattiche nei settori delle scienze cognitive, della didattica applicata e delle scienze della formazione. Le slide sono a disposizione dei Soci e a breve saranno pubblicati anche i filmati delle relazioni. Il Gruppo di Studio di Metodologia Didattica sviluppa tecniche e obiettivi di apprendimento.
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Nella foto, i relatori della giornata “Nella testa dello studente” organizzata dal Gruppo di Studio di Metodologia Didattica dell’ANMVI. Con Silvia Macelloni, Coordinatrice del Gruppo: Alessandro Antonietti (ordinario di Psicologia Generale, direttore del Centro di Ricerca sull’Orientamento e lo Sviluppo Socio-professionale, CROSS, e responsabile del Servizio di Psicologia dell’Apprendimento e dell’Educazione in Età Evolutiva, SPAEE), Davide Inclimona (collaboratore del Dipartimento di Psicologia), Roberta Sala (docente a contratto di Metodi e Tecniche di valutazione delle competenze cognitivo-comunicative e di Assessment psicologico) e Chiara Valenti (collaboratrice dello SPAEE).