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FONDI EUROPEI

Confprofessioni: no al requisito di iscrizione alla CamCom

Confprofessioni: no al requisito di iscrizione alla CamCom
Sono solo sei le Regioni che includono i professionisti tra i destinatari dei Fondi UE. Per le altre, Confprofessioni si dice pronta al ricorso. I professionisti non sono imprese e quindi non accedono ai Fondi messi a disposizione dall'Europa. A meno che non si iscrivano al registro delle imprese.
Per il Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, il requisito di iscrizione alla Camera di Commercio non sta in piedi. "Non ha alcun senso che ai professionisti venga chiesto un requisito  che mette all'angolo intere categorie".

Intervistato da Italia Oggi, Stella considera che "al massimo potrebbe essere una alternativa quella di chiedere ai professionisti la partita IVA, perchè è quella che denota l'attività".
Ma Confprofessioni confida "nel fatto che prima o poi la situazione si sbloccherà perchè altro non si tratta che di burocrazia. Se così non dovesse essere dovremmo agire e impugnare i bandi, anche regione per regione se sarà necessario. Molte regioni sono in procinto di far partire i bandi", avverte Stella.

Tavolo al Mise- Domani partirà il tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico, indetto dal Sottosegretario Simona Vicari, al quale parteciperanno sia il Cup che Confprofessioni. "Aspettiamo quindi che il Mise si impegni attivamente- commenta il Presidente Stella- come ha già iniziato a fare, per fare in modo che i professionisti ottengano l'equiparazione". Il Sottosegretario Vicari anticipa a Italia Oggi le intenzioni del suo Dicastero: "permettere ai liberi professionisti di essere equiparati ai professionisti europei", anche se "questo mondo non può godere di incentivi e norme il cui accesso oggi è riservato esclusivamente alle piccole e medie imprese". Non la pensa così l'Unione Europea che guarda alle professioni intellettuali come ad imprese (si pensi al diritto Antitrust) e prestatori di servizi. Questo è proprio il nodo da sciogliere al tavolo del Mise dove "un soddisfacente punto d'arrivo- dichiara Simona Vicari- sarebbe proprio l'armonizzazione e un miglior inquadramento dello status dei professionisti, tenendo a modello proprio il panorama europeo".
Ad avvalorare lo status dei liberi professionisti a quello di 'operatori economici' è recentemente intervenuto il Consiglio di Stato richiamando il Ministero del Lavoro a principi di non discriminazione e a riconoscere gli ammortizzatori sociali anche per i dipendenti degli studi professionali, sedi questi ultimi, di attività di lavoro a cui non si può negare il welfare della Cig in deroga.

Questa la situazione, regione per regione, nell'articolo-inchiesta pubblicato da Italia Oggi:

Ammettono i liberi professionisti ai Fondi europei:
Lombardia, Puglia, Sardegna, Calabria, Lazio e Marche.
In queste regioni i bandi si adeguano al dettato europeo in base al quale, quando si tratta di agevolazioni o incentivi, i liberi professionisti sono in tutto e per tutto equiparati alle imprese.

Richiedono l'iscrizione alla Camera di Commercio: Molise e Piemonte si attengono all'interpretazione dell'amministrazione centrale dello stato, in base al quale per poter usufruire degli incentivi e delle agevolazioni previste per le piccole medie imprese è necessaria l'iscrizione alla Camera di Commercio.

Riserveranno ai professionisti bandi ad hoc: Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Valle d'Aosta.
In queste regioni, pur prevalendo l'interpretazione dello stato italiano, si studieranno bandi specifici di finanziamento ai liberi professionisti.

Regioni possibiliste: Veneto, Abruzzo, Campania, Emilia Romagna e Liguria.
Già in passato queste Regioni non avevano inserito i professionisti nella programmazione delle agevolazioni economiche. Con la novità dei Fondi europei potrebbero confermare l'orientamento, valutare strategie di accesso indiretto ai bandi o decidere sulla base di un chiarimento giuridico da parte dell'Unione Europea o dell'Italia.

Nella ricongnizione curata da Italia Oggi, la Sicilia è l'unica regione che non ha una posizione sulla questione dei Fondi Europei.