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REPORT ANNUALE

Leishmaniosi: malattia ancora sottostimata nei cani

Leishmaniosi: malattia ancora sottostimata nei cani
L'Emilia Romagna presenta i dati della sorveglianza nei canili e nei cani di proprietà. La presenza della malattia nei cani di proprietà è probabilmente ancora sottostimata e la segnalazione dei casi dovrebbe essere incentivata per migliorare l'efficienza del sistema di sorveglianza passiva. Favorire la diffusione del piano e dei suoi obiettivi.

Il report- riferito alle attività del 2013 e curato dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale (sede di Brescia)- contiene una dettagliata rendicontazione epidemiologica e territoriale della Leishmaniosi canina (Lcan), rientrante nel più vasto progetto regionale di sorveglianza sulle malattie trasmesse da insetti vettori.

Le attività di sorveglianza veterinaria, svolte dai Servizi Veterinari delle Aziende USL, hanno prioritariamente coinvolto le strutture di ricovero per cani della Regione. In queste strutture è stato progressivamente applicato un programma di sorveglianza permanente definito nel corso del progetto.

Nel 2013, l'attività di sorveglianza permanente sulla Lcan è proseguita nelle strutture di ricovero dei cani e ha riguardato tutte le 73 strutture attive in Emilia-Romagna. Complessivamente sono stati controllati 4108 cani con una percentuale di positività del 3,5%.La sorveglianza entomologica, che affianca quella sierologica, ha individuato la presenza dei vettori (P. perfiliewi) in 2 canili dei 16 monitorati (12.5%).
Attraverso le attività del piano regionale di sorveglianza della leishmaniosi canina effettuate nei canili nel periodo 2010-2013, è stato possibile stimare la prevalenza di Leishmaniosi nei cani della Regione Emilia-Romagna: la sieroprevalenza di Lcan è raddoppiata, passando dall'1.0% al 2.4% sul territorio regionale.
Sono inoltre state rilevate 13 sieroconversioni, in 9 canili. Le sieroconversioni registrate nei canili risultano in aumento rispetto agli anni precedenti, anche se 5 delle 13 sieroconversioni sono avvenute nella stessa struttura. Questo ribadisce l'importanza della corretta applicazione delle misure di prevenzione che permettono di limitare la diffusione della malattia nelle strutture ove convivono cani infetti, vettori e cani sani.
Nel 2013 le indagini diagnostiche effettuate da veterinari liberi professionisti sui cani di proprietà hanno permesso di integrare i dati provenienti dai canili e di meglio definire l'areale di distribuzione di questa zoonosi parassitaria.

Nel corso del 2013 sono stati notificati 38 casi umani in residenti/domiciliati in regione, di cui 10 relativi ad una limitata zona della provincia di Bologna, nella quale il Servizio Veterinario della AUSL ha svolto indagini
mirate ad un approfondimento della situazione epidemiologica.

Per quanto riguarda i cani di proprietà, i veterinari liberi professionisti hanno conferito a IZSLER, per l'effettuazione delle analisi sierologiche, i campioni biologici di 513 animali sospetti infetti: tra questi sono
stati confermati 90 casi. Inoltre, hanno inviato 38 segnalazioni di casi incidenti, non indagati presso IZSLER.
Il protocollo prevede la segnalazione dei casi accertati di Leishmaniosi canina da parte dei veterinari LP all'Azienda USL mediante apposita modulistica e la possibilità di sottoporre ad accertamenti diagnostici i cani con sintomatologia compatibile alla leishmaniosi canina. I cani confermati devono essere segnalati alla AUSL di competenza per l'adozione di ulteriori misure di prevenzione e l'informazione ai proprietari.
Complessivamente, nel 2013, i nuovi casi registrati sono stati 128. Queste informazioni integrano i dati provenienti dai canili e permettono l'aggiornamento della mappa di rischio della leishmaniosi in regione, ma l'attività di segnalazione dei cani di proprietà positivi può sicuramente migliorare mediante l'adozione di iniziative formative e informative che favoriscano la diffusione del piano e dei suoi obiettivi tra gli operatori sanitari.

Dal 2007 è attivo in Regione Emilia-Romagna un progetto regionale di sorveglianza sulle malattie trasmesse da insetti vettori. Nell'ambito di tale progetto un filone di attività ha riguardato la sorveglianza della Leishmaniosi canina (Lcan), una zoonosi parassitaria che ha come serbatoio di infezione riconosciuto il cane. Al termine del 2010 le esperienze maturate nel corso del progetto sono state rivalutate e formalizzate in un nuovo piano triennale (Piano Regionale di controllo della Leishmaniosi canina. Triennio 2011-2014).


pdfRELAZIONE_PIANO_LEISHMANIA_2013.pdf1.3 MB

pdfSCHEDA_DEL_VETERINARIO_SU_CANE_DI_PROPRIETA.pdf56.62 KB