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RAPPORTO ITALIA 2014

Le spese veterinarie nel Rapporto Eurispes

Le spese veterinarie nel Rapporto Eurispes
La maggioranza dei proprietari le contiene entro i 100 euro l'anno. Contrazione delle spese veterinarie in un contesto sociale carico di contraddizioni: profonda sensibilità dichiarata e persistenti resistenze culturali al possesso responsabile. Italia in crisi economica? Sì, ma più grave la "subcultura del declino e della decadenza".
«Un fantasma si aggira per il nostro Paese. La sub-cultura del declino e della decadenza, figlia del nichilismo, sembra ormai pervadere le Istituzioni e le coscienze dei nostri concittadini – dichiara il Presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara. Siamo di fronte al rifiuto sdegnoso per ogni autorità, ad un cinismo spinto al limite della sfrontatezza, allo scetticismo più radicale sulla possibilità di riformare e di modernizzare il sistema politico-istituzionale e quello produttivo, alla incapacità di immaginare il nostro stesso futuro".

"Negli ultimi anni si è andata affermando l'idea che niente meriti di essere conservato e che tutto ciò che esiste è degno di perire"- dichiara Fara introducendo il 26° Rapporto Eurispes. "L'Italia- prosegue, sta vivendo una crisi profonda e drammatica. Ma questo non è un Paese senza futuro.piuttosto che alle sirene del declino dovremmo prestare attenzione ai messaggi e ai protagonisti dell'Italia che funziona e che in questi anni di crisi hanno tenuto in piedi il Paese".

Secondo Fara, "l'Italia deve cercare di valorizzare gli asset dei quali dispone che sono unici e irripetibili". L'Eurispes l'ha fatto, coinvolgendo per la prima volta sul tema-animali i medici veterinari. L'indagine è stata realizzata con il contributo di circa 1500 medici veterinari che hanno partecipato al sondaggio Fnovi-Eurispes, fra novembre e dicembre dello scorso anno.

Meno animali nelle case degli italiani- Il 39,4% degli italiani ha almeno un animale in casa, mentre il 60,6% non ne possiede. In particolare, il 27,5% ha accolto in casa propria un animale e l'11,9% più di uno. I dati relativi alla presenza di almeno un animale in casa sono in diminuzione (55,3% nel 2013). Si tratta di uno scostamento dei dati interessante che potrebbe essere letto alla luce della crisi economica o del moltiplicarsi degli impegni quotidiani troppo gravosi per permettersi il lusso di accudire un animale domestico. Potrebbero avere avuto effetto anche le tante campagne, come quelle sostenute dalla Lav, che sensibilizzano l'opinione pubblica a prendere in seria considerazione i bisogni degli animali prima di decidere se adottarne o meno uno. D'altronde, la diminuzione del numero di quanti nell'indagine di quest'anno dichiarano di avere in casa un animale non è tale da indicare una drastica inversione di tendenza. per capire effettivamente se si sia innescato un trend discendente nel rapporto tra italiani e animali d'affezione, occorrerà osservare l'andamento dei risultati della prossima rilevazione.

Dai 30 ai 300 euro- Gli animali da compagnia costano agli italiani da 30 euro al mese (spesi, in media, dalla meta' dei proprietari di animali domestici per cibo, igiene e salute) fino ai 300 euro sborsati da una piccola minoranza che non bada a spese per i propri cuccioli. A fare i conti l'Eurispes nel Rapporto Italia 2014 che, su questo argomento, si avvale anche dei dati del sondaggio tra i medici veterinari, effettuato in collaborazione con la Fnovi.Nel dettaglio il 52% degli italiani che ha un animale spende in media meno di 30 euro al mese, il 32,8% fino a 50 euro mensili, mentre la percentuale rimanente spende tra i 100 e i 300 euro.

Spese veterinarie- Considerando il veterinario, invece, la maggior parte dei padroni (il 69,1%) spende per visite ed eventuali medicine una cifra contenuta entro i 100 euro l'anno. Circa un quinto (18,8%) spende dai 101 ai 200 euro, mentre si assottiglia la quota di quanti mettono mano al portafogli in maniera piu' consistente: il 6,7% spende dai 201 ai 300 euro e il 2,6% oltre 300 euro l'anno. L'82,8% dei veterinari riscontra spesso una cura adeguata degli animali. Ma la crisi colpisce anche questo settore: la larga maggioranza del campione riferisce che i proprietari di animali hanno ridotto le spese veterinarie, per il 52,1% abbastanza, per il 34,7% addirittura molto. Solo il 12,9% parla di una lieve riduzione. Secondo i veterinari, inoltre, a subire piu' tagli sono state le cure e gli interventi chirurgici costosi (49,3%) e i controlli medici periodici (48%); solo il 2,7% parla dei medicinali.

Comportamento dei proprietari- Un'altra conferma della difficolta' della situazione del Paese arriva dal fatto che per quasi la meta' dei veterinari (48,2%) sono aumentati negli ultimi anni i clienti che chiedono il loro aiuto per affidare ad altri i propri animali, non riuscendo a sostenere le spese per mantenerli. Un veterinario su 4 (25,7%) ha notato un aumento degli abbandoni rispetto a qualche anno fa. Alla maggioranza dei veterinari (1,4% spesso, 22,5% qualche volta e 51,7% raramente) e' capitato di curare animali maltrattati, mentre a quasi tutti e' capitato di visitare cani privi di microchip o non iscritti all'anagrafe canina. Infine il 40,1% dei veterinari afferma che nel corso dell'ultimo anno sono aumentate le richieste di eutanasia a seguito di diagnosi di malattia cronica/non curabile.

Eurispes 2014, ANMVI: dati impongono la detassazione dei pet Comunicato stampa ANMVI

Documento di sintesi del Rapporto Italia 2014.