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ABRUZZO

Animali d'affezione: bloccata la riforma in Abruzzo

Consiglio-Regionale-AbruzzorL'eutanasia "non può essere decisa dal proprietario neppure per motivi di ordine sanitario e sociale". Sulla "dolce morte" si blocca la riforma della legge sugli animali d'affezione in Abruzzo. Ci sarebbe un contrasto con la 281 e con il Codice penale. La prestazione eutanasica, in sostanza, sarebbe "uccisione" su richiesta del proprietario da parte di un veterinario". Ci sarebbero "gravi criticità" nella proposta di riforma della legge abruzzese n. 86/99 "Norme sul controllo del randagismo, anagrafe canina e protezione degli animali da affezione".
L'iter legislativo è in fase molto avanzata - avendo ottenuto l'approvazione unanime della Commissione Sanità del Consiglio regionale, sia sull'intero articolato che sulle singole disposizioni - ma i presunti "profili di incostituzionalità" lamentati da alcune associazioni animaliste ne hanno di fatto bloccato il prosieguo, facendo saltare l'appuntamento consiliare del 15 ottobre scorso.

La questione eutanasia- Incostituzionali e in contrasto con la L. 281/91 sarebbero le disposizioni sulla soppressione eutanasica. Così il testo della proposta di legge:
La soppressione eutanasica degli animali da affezione può essere effettuata, su richiesta del proprietario e per fondati motivi di ordine sanitario e/o sociale, ad opera di un medico veterinario il quale è tenuto a comunicare al Servizio Veterinario della A.S.L. competente, le motivazioni che hanno reso necessaria la soppressione. Il Servizio Veterinario della A.S.L. provvede al successivi aggiornamenti anagrafici.
Il proprietario o detentore a qualsiasi titolo degli animali di cui al comma 1, nel caso in cui, per gravi motivi, sia impossibilitato a tenere presso di sé l'animale, può chiedere al Sindaco del Comune di residenza l'autorizzazione a consegnare l'animale al rifugio, previo periodo di osservazione presso il canile sanitario. Nella domanda dovranno essere indicate le cause che impediscono la detenzione del cane. Il Sindaco si pronuncia entro 30 giorni, in caso di mancata risposta entro il suddetto termine, l'istanza si intende accolta.

La disposizione è considerata in contrasto anche con  l'articolo 544 – bis del Codice penale sull'uccisione di animali, "che non prevede distinzione tra animale proprio e animale altrui, né particolari modalità impiegate per causarne il decesso- ha argomentato l'Enpa in un comunicato. "L'eutanasia - si legge- è un atto medico veterinario e non può essere decisa dal proprietario neppure per motivi di ordine sanitario e sociale. La legge è molto chiara cani e gatti possono essere soppressi solo se gravemente malati, sofferenti e con prognosi infausta oppure se di comprovata pericolosità e non per generici motivi di ordine sanitario e sociale. Motivi di ordine sociale potrebbero essere difficoltà economiche, incapacità di gestire l'animale, il fastidio dell'abbaio oppure della semplice presenza di animali."

Abbattimento dei cani "inselvatichiti"- Altro nodo cruciale della legge è la gestione dei cani inselvatichiti che "ricadono nella normativa nazionale per la protezione degli animali d'affezione che prevede indennizzi per gli allevatori e non certo l'abbattimento degli animali"- osservano gli animalisti. Previsione espressamente presente nella proposta di legge con la rifusione dei danni agli allevamenti, purchè questi ultimi presentino le garanzie sanitarie previste per legge. L'abbattimento è previsto "allorché la cattura dei cani vaganti inselvatichiti non sia possibile e vi sia comprovata pericolosità per l'uomo, per la fauna selvatica e per il patrimonio zootecnico", all'interno di più ampie previsioni di tutela e custodia in fase di cattura, gestione e affidamento dei cani vaganti, sterilizzati, rimessi in libertà e rimasti senza proprietario.

Depotenziamento- "Il randagismo si combatte in primo luogo con la sterilizzazione degli animali e la promozione delle adozioni a opera delle associazioni di volontariato aspetti che, in contrasto con la normativa nazionale, la proposta di legge depotenzia prevedendo che i cani ricoverati nei canili sanitari possano invece che debbano essere sottoposti a sterilizzazione chirurgica e non prevedendo la presenza obbligatoria delle associazioni all'interno delle strutture gestite dai privati"- lamenta l'ENPA.

Proprietà dei cani senza proprietario
-  Nel testo di legge è previsto che "gli animali ricoverati nei canili sanitari, sprovvisti di identificazione e non reclamati, dopo essere stati sottoposti ad osservazione sanitaria e a tutti gli altri adempimenti previsti dalle leggi vigenti, possono essere affidati temporaneamente e gratuitamente a privati, ad Enti e ad Associazioni protezionistiche che diano garanzia di buon trattamento. Se non reclamati entro e non oltre 60 gg. dall'introduzione nel canile diventano di proprietà degli affidatari.

Veterinari strategici- L'iter di riforma è cominciato a novembre dell'anno scorso, su iniziativa di Nicoletta Verì, Presidente della Commissione Sanità del Consiglio abruzzese, e dei consiglieri Alessandra Petri e Ricardo Chiavaroli. Il testo approvato rivaluta significativamente il ruolo dei medici veterinari: "Il reale e costante coinvolgimento dei medici veterinari – ha dichiarato la Presidente Verì – oggi diventa assolutamente strategico l'incremento delle attività connesse all'anagrafe canina nei piani di sterilizzazione incentivata su cani e gatti di proprietà in eventuali piani di sorveglianza sulle zoonosi e nei compiti istituzionali propri dei Servizi veterinari delle Asl".