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RAPPORTO 2012

Sicurezza alimentI: vigilanza attendibile con sistema NSIS

Sicurezza alimentI: vigilanza attendibile con sistema NSIS
Dopo la sperimentazione dell'anno scorso, il Ministero della Salute punta all''impletmentazione del sistema NSIS Alimenti. Corretto inserimento e trasmissione di dati attendibili sulla "Vigilanza degli alimenti" e per poter permettere una più efficiente analisi relativa alla categorizzazione dei rischi lungo tutta la filiera alimentare.
Nel Rapporto 2012 sulla Vigilanza e Controllo degli Alimenti e delle Bevande in Italia, pubblicato in questi giorni dal Ministero della Salute, emerge che solo l'IZS dell'Abruzzo e Molise ha inviato i dati relativi al Modello B (campioni sottoposti ad attività ananlitica) attraverso il sistema NSIS Alimenti, con alcune divergenze circa l'interpretazione di taluni risultati analitici. Gli altri laboratori hanno invece inviato i dati attraverso la compilazione del classico Modello B.

Le conclusioni sono che il  nuovo sistema informatico, a carattere sperimentale per l'anno 2012, andrà " maggiormente implementato prevedendo, per facilitare l'entrata a regime, maggiori incontri tecnici rivolti ai referenti delle Regioni e dei Laboratori Ufficiali (A.R.P.A., I.Z.S. e L.S.P.), oltre ai Tecnici che si occupano di elaborazione, conversione e trasmissione dei dati".  E' chiaro che questa iniziativa, dovrà coinvolgere le Regioni e i rappresentanti dei Laboratori pubblici in un continuo lavoro tecnico rappresentando, al pari dei gruppi di lavoro istituiti nell'ambito della cabina di regia e sulla revisione delle linee guida 882-854, una iniziativa strategica soprattutto per garantire una omogeneità nella frequenza e nella natura dei controlli su tutto il territorio nazionale.

Inoltre, sia gli II.ZZ.SS. Abruzzo e Molise, Lombardia ed Emilia Romagna, del Mezzogiorno, Piemonte, Liguria e Val D'Aosta hanno dimostrato interesse nel progetto richiedendo però ulteriori incontri tecnici che coinvolgano tutti i laboratori, per meglio organizzare la trasmissione e  la raccolta dei dati, con particolare riferimento anche ai verbali di campionamento; quindi è auspicabile che per tale progetto vengano rese disponibili ulteriori risorse. Questa necessità è emersa sia considerando che poche Regioni hanno effettuato un numero di campioni alimentari (presso gli esercizi di commercializzazione e ristorazione) uguali o superiori al 90% dei campionamenti previsti dal DPR 14/07/1995, che da una analisi dei trend sulle ispezioni effettuate negli ultimi sei anni con una diminuzione delle stesse particolarmente nei settori dei produttori e dei trasformatori.

Compilazioni incomplete e rendicontazioni disomogenee - Come era stato evidenziato negli anni passati, anche per quest'anno si è riusciti a redigere una scheda supplementare per l'attività analitica in modo da poter avere conoscenza di tutte le tipologie di contaminazioni microbiologiche e chimiche, ricadenti sotto la generica voce altro dei classici modelli B. Ciò ha permesso, almeno in parte, di avere un quadro più ampio sulle tipologie dei singoli contaminanti. Nonostante ciò, il risultato non può essere considerato completo, e non tutti i Laboratori hanno compilato il modello nel dettaglio o lo hanno fatto in modo disomogeneo o incompleto.

Nel corso della raccolta dei dati si è ancora constatata la trasmissione di modelli A (rilevazione unità operative sottoposte a controlli, ispezioni, infrazioni e provvedimenti) non completi, che non riportano i dati di tutte le ASL ricadenti nel territorio di alcune Regioni, o con alcune incongruenze. Pertanto, si evidenziano delle rendicontazioni in parte disomogenee. Analogamente, i laboratori del controllo ufficiale hanno sottoposto all'analisi 124.846 (117.185 nel 2011) con un totale di irregolarità pari all' 1,4% sostanzialmente stazionaria se comparata a quella dell'anno precedente (1,3%).

Contaminazioni microbiologiche- Oltre a Salmonella e Listeria, il maggior riscontro di non conformità sui campioni analizzati dagli Istituti Zooprofilattici sperimentali, è stato rilevato nei pesci crostacei e molluschi, principalmente per istamina ed E. coli, e nei prodotti lattiero caseari per problematiche microbiologiche soprattutto per stafilococchi ed Escherichia coli. Per le contaminazioni chimiche le maggiori irregolarità rilevate sono riferite alla presenza di sostanze inibenti e nitrati nella categoria "carne, prodotti a base di carne, cacciagione e pollame".

Carenze HACCP- Ancora numerose, ed in un certo senso non risolte, sono le irregolarità riscontrate nell'igiene generale, del personale e dell'HACCP. Queste carenze sono emerse nel corso delle attività ispettive svolte sia dalle ASL che dal comando carabinieri per la tutela della Salute che ha attivato il sistema di allerta principalmente per via di lamentele dei consumatori. Queste problematiche risultano essere ricorrenti negli anni.

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