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Soccorso stradale: una bella legge inattuata

Soccorso stradale: una bella legge inattuata
La riforma del Codice della Strada ha introdotto l'obbligo di soccorso agli animali vittime di incidenti della strada. Marco Melosi, Presidente ANMVI: "Il Legislatore, pur sorretto da validi principi, ha scaricato sul cittadino e sulle strutture veterinarie private l'onere di adempiervi". Carenze paradossali nella legge.
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Senza preoccuparsi di verificare le coperture finanziarie né di organizzare una rete di servizio di soccorso veterinario- il Legislatore ha modificato il Codice della Strada (Art. 31 della legge 29 luglio 2010, n. 120) e non ha messo il cittadino e il soccorritore nelle condizioni di assolvere ad un obbligo sanzionabile. Anche per questo l'assolvimento dell'obbligo viene spesso eluso e l'animale resta sulla strada o abbandonato dal veterinario.

L'ANMVI torna a far notare le incongruenze fra buoni propositi della Legge e la distrazione sugli oneri economici del suo assolvimento. "E' un problema di qualità della legislazione- continua Melosi- che abbiamo fatto notare ai legislatori di Camera e Senato, primi fra tutti parlamentari veterinari".

Carenze nel soccorso d'urgenza - Il nuovo codice della strada e il regolamento attuativo sono profondamente carenti rispetto all'efficacia del soccorso d'urgenza perché, a differenza del soccorso medico, non ammette che il veterinario chiamato per urgenza possa giungere sul posto con proprio mezzo derogando dal limite di velocità. Così come il fatto che si è lasciata una lacuna incolmata: disciplinando solo il trasporto, si è trascurato di considerare il medico veterinario che con proprio mezzo (quindi ad auto senza animale) raggiunga la sede dell'emergenza: è passibile di multa in caso di superamento del limite di velocità o di utilizzo di dispositivi acustici. Multe comminate per questo sono state quasi sempre annullate dal Giudice di pace, ma il Legislatore non ne ha tenuto conto"

Sosta vietata senza eccezioni - Non è nemmeno previsto che in caso di trasporto d'urgenza, i mezzi di soccorso possano sostare in emergenza davanti alla struttura veterinaria senza incappare in multe o rimozioni forzate del veicolo, quando sono fortunate a trovare posto libero nelle immediate vicinanze. Pazienti in emergenza o degenti alle dimissioni non possono contare sulle eccezioni riservate alle persone.
L'appello è dunque ai Comuni affinchè i Sindaci dispongano regolamenti di circolazione urbana e di tutela animale coerenti fra loro e con l'enfasi retorica su quell'essere senziente a cui poi si nega concreta tutela.

Ma intanto le sanzioni ci sono - Dal 2010 il Codice della strada è stato modificato (Art. 31 della legge 29 luglio 2010, n. 120) disponendo per l'utente della strada, 'in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d'affezione, da reddito o protetti', ha l'obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno". L'obbligo non riguarda solo l'automobilista, ma anche le persone coinvolte in un incidente con danno ad animali. Chiunque non ottempera all'obbligo di cui al periodo precedente è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 80 a euro 318".

La sicurezza stradale - il decreto regolamentare del Ministero dei Trasporti, ha come finalità il rispetto del benessere degli animali, ma anche di garantire l'incolumità pubblica e la sicurezza stradale; pertanto viene disciplinato anche il trasporto di animali da recuperare 'la cui presenza possa costituire un pericolo per la circolazione stradale' (quindi non solo se feriti o incidentati)".

Le strutture veterinarie- L'ANMVI ricorda che è stato realizzato un database di pubblica utilità che consente di contattare le strutture veterinarie private e pubbliche, tramite smartphone, navigatori satellitari e gli altri dispositivi tecnologici. Il database cerca nella zona le strutture veterinarie più vicine al luogo dell'emergenza, venendo in aiuto sia ai cittadini sia alla Polizia Stradale. Le strutture private prestano servizio a pagamento. Non esiste un piano nazionale di soccorso stradale agli animali incidentati che metta in rete le strutture veterinarie private attraverso forme di convenzioni e sgravi fiscali sulla prestazione per stato di necessità.

Chi paga? La prestazione veterinaria d'urgenza o in emergenza è a pagamento, non essendo una prestazione rimborsata dal SSN. Il Legislatore nel riformare il Codice della strada non si è posto il problema dell'obbligo 'oneroso'. Non è prevista nessuna forma di partecipazione alla spesa da parte del Servizio Sanitario Nazionale, fatte salve le situazioni in cui la struttura veterinaria pubblica o privata disponga diversamente. L'onere è, in via generale, a carico del soccorritore ( O meglio 'utente della strada'), causa o coinvolto nell'incidente stradale". Le spese relative ai mezzi di soccorso e al loro utilizzo sono a carico dei titolari (pubblici o privati) dei mezzi stessi, mentre le spese per il recupero, il trasporto e le cure dell'animale sono a carico del soccorritore. Salvo rivalse, ma a prezzo di una causa legale.