Dall'abolizione totale del numero programmato all'accesso per step di valutazione. Anche il Partito Democratico deposita una proposta di legge
Dopo le pdl apripista degli On Francesco D'Uva (M5S) e Paolo Tiramani (Lega), in Commissione Cultura è stato depositato un nuovo testo a firma dell'On Vincenza Bruno Bossio (PD).Tutte le proposteall'esame della Commissione contengono ricette molto diverse, ma sono accomunate dall'obiettivo di superare l'attuale sistema di accesso ai corsi universitari a numero programmato,disciplinato dalla Legge 264/1999 .
Relatore in Commissione è l'On Manuel Tuzi (M5S), che presentando i contenuti delle proposte ha evidenziato la presenza di "differenti soluzioni". Il pacchetto di riforma ha iniziato il suo esame e dovrà trovare una sintesi in un testo unificato, ma prima il Presidente On Luigi Gallo ha confermato la volontà della Commissione di procedere ad un ciclo di audizioni.
La proposta di legge della deputata del PD prevede l'eliminazione dell'accesso programmato ai corsi di laurea e l'introduzione di "posti-studio personalizzati" con l'obbligo di tirocinio da svolgere presso strutture diverse dall'ateneo. L'On Bruno Bossio propone che le prove di accesso " abbiano esclusivamente carattere di orientamento alla scelta del corso di laurea". Spetta poi al Miur il compito di stabilire le modalità selettive di accesso all'università, nel rispetto di alcuni criteri dati dalla legge e cioè: - fissazione di quote minime di esami di profitto da superare - decadenza dello studente inadempiente dall'iscrizione e preclusione della possibilità di iscriversi al medesimo corso di laurea presso altra università. È inoltre previsto che le università debbano valutare l'offerta potenziale di posti disponibili nelle proprie strutture didattiche.
Oltre alle proposte di legge d'iniziativa parlamentare, anche il Consiglio regionale del Veneto ha trasmesso un proprio testo che, con un solo articolo- al pari della pdl Rampelli - abroga tout court la Legge n. 264 del 1999. La riforma dell'accesso è prevista dal contratto del Governo giallo-verde.