POS, sanzioni fuori dalla manovra, ma pronto emendamento

Non solo sanzioni. Un emendamento alla legge di bilancio 2018 potrebbe individuare alcune categorie professionali esenti da obbligo.

Non sono state inserite nella legge di Bilancio 2018 le annunciate sanzioni per chi non accetta pagamenti con POS. Tuttavia, stando alle anticipazioni della stampa, le sanzioni dovrebbero essere introdotte da un emendamento specifico alla manovra, nel corso dell'iter parlamentare che prenderà il via venerdì prossimo in Senato.

L’obiettivo del Governo, secondo quanto anticipato dal Viceministro all'Economia, Luigi Casero, non è solo di multare chi non ha il POS (Point of Sale). A settermbre, Casero ventilando un'ipotesi di sanzione pecuniaria da 30 euro, aveva dichiarato di voler inserire la norma sanzionatoria " all'interno di un quadro più ampio, per spingere tutto il sistema a un deciso spostamento verso i pagamenti elettronici in Italia».

L'emendamento in arrivo, al posto di un decreto ad hoc, potrebbe contenere  misure per realizzare un "contrasto di interessi" sui pagamenti non in contanti: chi usa la carta o il bancomat per pagare la parcella del professionista potrebbe ottenere uno sgravio fiscale su quella spesa di cui ha lasciato traccia elettronica, proprio in virtù del suo effetto "anti-evasione".
E inoltre, potrebbero essere individuate delle fattispecie di esenzione, fra le quali si ventilava potessero rientrare gli studi professionali e più in generale le partite IVA che non sono a diretto contatto con il pubblico. Poche settimane fa Casero confermava: «Abbiamo aperto un tavolo con le categorie proprio per escludere alcuni professionisti".

La norma di legge, in vigore senza sanzioni, obbliga tutti i professionisti a dotarsi di un Pos e ad accettare i pagamenti elettronici, attraverso le carte di credito e di debito (bancomat).
Il tetto è sceso dai 30 euro iniziali a 5 euro: oltre questo 'microimporto' il professionista non può rifiutare al proprio cliente di pagare via POS.

Obbligo POS: 30 euro di sanzione ma con sgravi fiscali