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DALLA FVE

Rabbia, aiutare l'Ucraina a ricostituire le scorte di vaccini

Rabbia, aiutare l'Ucraina a ricostituire le scorte di vaccini
Dopo l'invasione russa dell'Ucraina, milioni di cani e gatti sono stati abbandonati nella regione devastata dalla guerra. I Veterinari del Centro Europa sollecitano i Paesi dell'Unione Europea.

In Ucraina, la rabbia è presente sia in natura che in animali domestici. La guerra ha peggiorato la situazione del Paese costringendo molti rifugiati a fuggire portando nell'Unione Europea animali da compagnia "che non soddisfano i requisiti sanitari vigenti". Lo dichiara la risoluzione dei Veterinari di Visegrad Vet Plus, pubblicata dalla Federazione dei Veterinari Europei (FVE).

Gli animali al seguito dei rifugiati possono venire in contatto con animali non vaccinati (animali domestici e selvatici) per la rabbia  in territori dell'Unione ufficialmente indenni- afferma la risoluzione ricordando che l'infezione rabida porta alla morte nel 100% dei casi, sia umani che animali, se non c'è un intervento immediato. La profilassi post esposizione delle persone è efficace se somministrata 5 giorni dopo l'infezione- ricordano i Veterinari- che sollecitano il più rapidamente un tracciamento dei contatti.

E' essenziale dicono i Veterinari dei Paesi del Centro Europa - Italia compresa- che i governi dei paesi dell'UE definiscano una azione rapida e congiunta per aiutare l'Ucraina in primo luogo a  ricostituire le scorte nazionali di vaccini per l'uomo e gli animali contro la rabbia e per il trattamento post-profilattico per gli esseri umani.

La risoluzione invoca anche l'organizzazione della vaccinazione di massa,della sterilizzazione e della identificazione degli animali randagi in Ucraina. Servcono almeno 100 veterinari - volontari, dicono, che possano collaborare con le cliniche veterinarie ucraine.

Il documento è stato votato insieme a un'altra risoluzione sulla necessità di una strategia vaccinale globale contro l'Aviaria HPAI.

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