• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31280
LE MOZIONI

Veterinaria: non passano IVA agevolata e aumento detrazioni

Veterinaria: non passano IVA agevolata e aumento detrazioni
Fra riformulazioni e respingimenti, il Governo non ha accolto l'impegno nè ad abbassare l'IVA nè ad alzare le detrazioni fiscali.

La discussione sulle mozioni parlamentari sulle professioni si è conclusa con l'accoglimento- da parte del Governo- soltanto dell'impegno “a valutare l'opportunità di assumere iniziative per riordinare il sistema delle detrazioni fiscali per le spese veterinarie”. E' così che sono stati sintetizzati gli impegni per alleggerire il carico fiscale sulle cure veterinarie. Al contrario, le versioni iniziali delle mozioni votate ieri alla Camera - in particolare le mozioni Meloni, Molinari, Mandelli e Gagliardi - contenevano istanze più incisive.

L'impegno accolto- Il Sottosegretario, con il voto favorevole della Camera, ha accolto la formulazione contenuta nella mozione di maggioranza (M5S-PD-Italia Viva) prima firmataria l'On Chiara Gribaudo.

Gli impegni non accolti- Di fatto, con la riformulazione delle mozioni, il Governo non ha accolto:
- il punto 13 della Mozione Meloni che chiedeva "iniziative per abolire l'Iva sulle prestazioni veterinarie, rimodulando ed implementando le risorse dedicate a questo settore".
-la duplice richiesta della mozione Gagliardi che chiedeva al Governo di "valutare l’opportunità di assumere iniziative per riordinare il sistema delle detrazioni fiscali per le spese veterinarie, aumentando la cifra massima detraibile e tenendo conto del numero di animali posseduti, e per rimodulare l’Iva sulle prestazioni veterinarie".

Accolte solo le premessa-  Tuttavia, il Sottosegretario Ferraresi si è detto concorde con le premesse della mozione Gribaudo riguardanti l'esiguità delle detrazioni e l'applicazione dell'IVA al 22%.  Il testo dell'On Gribaudo osserva che "attualmente è prevista una detrazione Irpef del 19 per cento delle spese veterinarie sostenute nell’anno, fino ad un importo massimo di 387,34 euro, per la parte che eccede la franchigia di 129,11 euro. Il limite di detraibilità è unico per tutte le spese veterinarie sostenute, indipendentemente dal numero di animali posseduti. La possibilità di portare in detrazione tali spese è limitata alle sole spese veterinarie sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva".

Inoltre, la mozione Gribaudo riconosce che "a differenza di molti altri Paesi europei, ove è prevista un’Iva agevolata, in Italia l’Iva sulle prestazioni veterinarie per gli animali non detenuti a scopo di lucro è al 22 per cento, la stessa aliquota Iva applicata ai beni di lusso; una sua rimodulazione, oltre a migliorare la cura e il benessere degli animali, senz’altro avrebbe ricadute positive sulla fiscalità generale".