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LETTERA AL MATTINO DI PARMA

ANMVI: anagrafe fondamentale, gli sprechi sono altrove

ANMVI: anagrafe fondamentale, gli sprechi sono altrove
"L'anagrafe canina è fondamentale, gli sprechi stanno nei canili". ll Presidente dell'ANMVI: "Svuotare i canili e una sola anagrafe". In una lettera al direttore del Mattino di Parma, Marco Melosi risponde al consigliere regionale dell'Emiila Romagna Fabio Filippi. Commenti e proposte sull'utilità dell'anagrafe canina e i risparmi di spesa.

Egregio Direttore,

le dichiarazioni del consigliere regionale Fabio Filippi riportate sul vostro giornale venerdì 7 giugno (*) vanno prese in grande considerazione, perché portano all'attenzione dell'opinione pubblica una questione trascurata dalle attualissime politiche di contenimento della spesa pubblica.

E' un fatto che per le anagrafi regionali canine- una in ogni regione d'Italia e alcune gravemente inefficienti- da anni vengono stanziate somme importanti. Bisogna sapere che dal 1991 ad oggi, ogni anno, le casse del Tesoro nazionale, hanno stanziato somme per il controllo della popolazione animale (circa 3,5 milioni di euro all'anno dal 2005). Dal 2008, il 40% di queste risorse vengono ripartite tra le Regioni proprio "sulla base dell'attivazione della banca dati regionale dell'anagrafe canina in riferimento alla consultabilità per via telematica"; il 30% viene invece ripartito "in base alla consistenza della popolazione dei cani e dei gatti con riferimento al numero di ingressi nei canili".

Nonostante la spesa, ad oggi, non è nota una contabilità precisa e trasparente di quanto costino ai cittadini le anagrafi canine telematiche, con la conseguenza che il Paese non dispone di dati certi e verificabili circa la reale consistenza dei cani – randagi o di proprietà- sul territorio nazionale.

D'altra parte, è inconfutabile che, quando è efficiente, l'anagrafe va nell'interesse economico, sociale e sanitario di tutti i cittadini-contribuenti. Censire puntualmente i cani- specie i randagi- serve proprio a tenere sotto controllo la spesa pubblica. I veri sprechi da combattere stanno nei canili, dove gli animali non proprietari sono troppi e incalcolati.

Quali soluzioni? Due: utilizzare una sola anagrafe nazionale e svuotare i canili.

1. La devoluzione su 22 sistemi sanitari regionali delle competenze veterinarie sugli animali da compagnia ha moltiplicato i costi per la realizzazione di altrettanti data base. A nostro parere, una seria Agenda digitale del Paese dovrebbe suggerire di spendere per un'unica anagrafe telematica centralizzata, con la quale tutti i medici veterinari e i cittadini possano interagire efficacemente su scala nazionale, senza barriere informatiche tra regione e regione, quelle stesse barriere che oggi impediscono ad un cane smarrito la sua rintracciabilità su scala nazionale.

2. Sulla base di un censimento anagrafico attendibile, la spesa per la prevenzione del randagismo, dell'abbandono e per il possesso responsabile sarebbe razionalizzata e governata, attraverso una medicina veterinaria convenzionata di base che attui, in via prioritaria e urgente, un piano nazionale di sterilizzazione e di riduzione del randagismo.

In questo modo, non solo si libererebbero risorse finanziarie, ma i cittadini potrebbero godere di un diritto non meno importante di altri: quello di convivere con una popolazione animale sotto stretto controllo anagrafico, contabile e sanitario, essendo rilevantissima in termini di sanità pubblica la prevenzione delle malattie trasmissibili, la prevenzione dell'abbandono e quindi del cosiddetto "randagismo di ritorno".