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ANALISI E STRATEGIE

PSA, aggiornamento epidemiologico e strategico

PSA, aggiornamento epidemiologico e strategico
La Direzione Generale della Sanità Animale del Ministero della Salute aggiorna sulla situazione epidemiologica nazionale e sugli accertamenti sui focolai in Lombardia. Sinergia tra i Ministeri dell'Agricoltura, Difesa, Salute, e Ambiente. In Gazzetta Ufficiale la quinta ordinanza commissariale. In Conferenza Stato Regioni il Piano Straordinario di abbattimento dei cinghiali e nuove azioni strategiche per eradicare la malattia.

Con una nota, firmata dal Direttore Generale Pierdavide Lecchini, la DGSAF aggiorna i Servizi Veterinari sulla situazione epidemiologica nazionale. Nel mese di agosto la Peste Suina Africana (PSA) è stata notificata in quattro allevamenti da ingrasso della provincia di Pavia, in zona libera da PSA, nei comuni di Montebello della Battaglia (primo focolaio) e Zinasco (secondo, terzo e quarto focolaio).

Il punto della situazione nazionale arriva all'indomani della circolare ministeriale che ha anticipato la nuova Decisione di Esecuzione adottata dalla Commissione Europea. La Decisione si applica ad interim, fin dalla data della sua approvazione, il 31 agosto, ancor prima della pubblicazione sulla Gazzetta Europea. Sempre ieri, 31 agosto, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale italiana la quinta ordinanza del Commissario Straordinario alla PSA Vicenzo Caputo. Le misure disposte dalla UE si applicano fino al 18 novembre 2023, mentre la quinta ordinanza resterà in vigore fino al 24 febbraio 2024.
Al vertice interministeriale (Agricoltura, Difesa, Salute e Ambiente) il Ministro Francesco Lollobrigida ha ringraziato il Ministro Guido Crosetto "per la disponibilità mostrata al coinvolgimento di personale dell'esercito che possa, in questo modo, compensare la carenza di persone abilitate a intervenire per fronteggiare e contrastare la PSA". Nel frattempo la Conferenza Stato Regioni si appresta ad esaminare il nuovo Piano del Commissario Straordinario su catture, abbattimento e smaltimento dei cinghiali (Sus scrofa) recante azioni Strategiche per l’Elaborazione dei Piani di Eradicazione nelle Zone di Restrizione da Peste Suina Africana. Il Piano si applicherà nel quinquennio 2023-2028.

Le indagini sul  primo focolaio di Montebello della Battaglia (Pavia) è stato confermato dal Centro di Referenza (CEREP) il 18 agosto. L'odierno aggiornamento della DGSAF riferisce che l’allevamento, di 166 capi, è stato posto immediatamente sotto sequestro e gli animali ancora vivi sono stati sottoposti alle previste operazioni di abbattimento. L’allevamento, che non rientra in alcuna filiera, detiene suini da ingrasso, è a conduzione familiare, con annesso mattatoio, ed effettua il "tutto pieno -tutto vuoto". Il Ministero fa sapere che sono in corso gli opportuni approfondimenti epidemiologici per individuare il possibile veicolo di introduzione della malattia in allevamento.

Primi accertamenti a Zinasco-  Quanto agli altri tre focolai di Zinasco,la Direzione ministeriale riferisce che  sono stati riscontrati in allevamenti distanti tra loro circa 1,5/3 km e sono stati confermati tra il 28 e il 31 agosto e hanno una consistenza di circa 1000, 2000 e 8000 animali rispettivamente. Il sospetto nell’azienda sede del primo focolaio è emerso durante un controllo ufficiale effettuato dai servizi veterinari locali, che avevano riscontrato la presenza di diverse carcasse di suini venuti a morte nei giorni precedenti e hanno proceduto al prelievo di campioni, ai sensi dell'Ordinanza del Commissario Straordinario alla PSA. Anche in questo caso sono state attivate tutte le misure previste dalle norme vigenti, e sono state avviate le indagini epidemiologiche.
Dai primi accertamenti è emerso che pur avendo riscontrato un anomalo aumento di mortalità sin dagli inizi del mese di agosto, l’azienda aveva continuato a commercializzare animali inviandoli presso stabilimenti di macellazione oltre che della stessa regione Lombardia anche delle Regioni Veneto ed Emilia Romagna. Le autorità regionali stanno procedendo ad effettuare i previsti approfondimenti e rintracci di animali e prodotti anche con il supporto dei NAS considerato che dall’allevamento interessato potrebbero essere stati movimentati animali presumibilmente infetti, nonché ad adottare tutte le misure del caso.

Il terzo focolaio  è stato rilevato a seguito dei controlli effettuati in esito alla conferma del primo focolaio di Zinasco. Analogamente agli altri focolai si è proceduto ad attivare tutte le misure, i controlli e le verifiche del caso, incluse le operazioni di abbattimento. Il quarto focolaio  è stato riscontrato nell’azienda con numero di capi allevati più consistente, e rientra tra le aziende che nel corso delle indagini epidemiologiche era stata individuata come a rischio per la vicinanza con gli altri due focolai del comune di Zinasco e per le correlazioni epidemiologiche.
Gli altri allevamenti che rientrano nel medesimo livello di rischio sono stati controllati con esito sinora favorevole sia dal punto di vista clinico che di laboratorio. Sono in corso le necessarie verifiche delle movimentazioni e le attività di rintraccio.
L'autorità regionale ha riferito che  per tutti i focolai sono state altresì previste le Zone di Protezione e Sorveglianza ed attivate tutte le misure di controllo e sorveglianza, incluse le operazioni di depopolamento degli allevamenti epidemiologicamente correlati ai focolai confermati, in conformità alle disposizioni nazionali ed europee.  I territori saranno successivamente inseriti e classificati come Zona di restrizione parte III ai sensi del Regolamento (UE) 2023/594.

Unità Centrale di Crisi- Il Ministero fa sapere che nel corso dell’UCC tenutasi in data 29 agosto è stato stabilito di attivare una straordinaria attività di sorveglianza sulle movimentazioni dei suini, con l’adozione di una serie di misure al fine di tutelare il patrimonio suinicolo nazionale, scongiurare la ulteriore diffusione della malattia, e rinforzare il sistema dei controlli in modo da fornire le necessarie garanzie sanitarie, anche ai fini commerciali. Le misure, già adottate in via preliminare dalle Regioni Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte saranno oggetto di successiva circolare in fase di emanazione.

I cluster nel selvatico- Nelle ultime settimane i casi non sono stati particolarmente numerosi al centro-sud Italia, probabilmente per effetto delle temperature estive particolarmente elevate, mentre in Piemonte e Liguria i casi sono più numerosi, ma i cluster di malattia restano sostanzialmente confinati ed invariati. In ogni caso è necessario protrarre l’attività di sorveglianza nel selvatico per ridurre le zone di restrizione, evitare la ulteriore diffusione della malattia.

Il bollettino epidemiologico nazionale alla data del 1 settembre notifica 5 focolai negli allevamenti di suini domestici in provincia di Pavia. 
PIANO_STRAORDINARIO_2023_2028.pdf1.56 MB
(Testo all'esame della Conferenza Stato-Regioni)
pdfNOTA_AGGIORNAMENTO_PSA_TERRITORIO.pdf332.71 KB