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INTERVISTA A STEFANO CUSARO

Nuovi pet, SIVAE: le regole tutelano più dei divieti

Nuovi pet, SIVAE: le regole tutelano più dei divieti
Milioni di mammiferi, uccelli, acquatici ornamentali e rettili  hanno acquisito lo status di animali da compagnia in tutta Europa. Presto in Italia la regolamentazione nazionale di adeguamento al Regolamento 2016/429 (Animal Health  Law). Intervista al Presidente SIVAE Stefano Cusaro: "Una regolamentazione rigorosa ci vede d’accordo. L’Unione Europea non chiede di vietare le attività economiche e la detenzione legale". Per la UE, abitazioni private e pet "non rappresentano una minaccia significativa di trasmissibilità di malattie".

Serpenti, ratti, ragni: quando l’animale da compagnia è insolito "diverso, attraente e affascinante".  La Collega Paola Gulden ha intervistato per Varese News Stefano Cusaro, Presidente della Società Italiana Veterinari per Animali Esotici (SIVAE). Una lunga intervista, per fare innanzitutto chiarezza su specie animali spesso definite impropriamente esotiche, selvatiche o aliene. Si tratta invece di mammiferi, uccelli, acquatici ornamentali, rettili molto diffusi nelle abitazioni italiane (al primo posto conigli, seguiti da roditori, rettili e uccelli) e che dal 2021 hanno acquisito lo status di animali da compagnia in tutta Europa.

Milioni di nuovi animali da compagnia- Gli “animali non convenzionali da compagnia” sono "tutti quegli animali accuditi come pet diversi da cane e gatto, sia autoctoni (per esempio il coniglio o le testuggini del mediterraneo ) che alloctoni, quindi “esotici” come possono essere i criceti. Quantitativamente parliamo di un numero di esemplari tre volte superiore al totale dei cani e gatti"- spiega Cusaro.
Cusaro, al vertice della "più grande società veterinaria di medicina per animali esotici d’Europa"- spiega che con le nuove regole europee, questi pet saranno presto classificati come “animali da compagnia” a tutti gli effetti, esattamente come il cane e il gatto". 
"Questa categoria è destinata ad essere giuridicamente ampliata e riconosciuta dal nuovo regolamento europeo e dalle norme nazionali. Il riferimento è all'Allegato 1, parte B del Regolamento 2016/429 (Animal Health Law) in via di recepimento in Italia. "Questo si tradurrà - prosegue Cusaro- in nuove regole di identificazione, registrazione, possesso e detenzione responsabile. Auspicabilmente in un rapporto più stretto con il Medico Veterinario curante".

Filiera e possesso legale responsabile- "Ogni classe animale ha le sue peculiarità- avverte il Presidente della SIVAE- non si può scegliere un rettile sperando di giocarci come con un cane o un uccello pensando di coccolarlo come un gatto. Tuttavia, i rapporti che si riescono ad instaurare con un ratto, con un pappagallo o con una tartaruga possono stupire e sorprendere, portando beneficio sia agli animali stessi sia ai proprietari". Un patentino? chiede Paola Gulden. "La formazione e l’educazione alla cura degli animali è auspicabile"- risponde Cusaro, che mette l'accento sulla qualità e la competenza dei formatori a tutti i livelli di gestione e detenzione.

Detenzione legale e commercio illegale- Il commercio illegale di animali selvatici destinati a vari utilizzi, tra cui anche la detenzione come pet, è il terzo mercato illegale nel mondo dopo droga e armi.
"L’Unione Europea non chiede di vietare le attività economiche e la detenzione legale. Come si vede dai vari rapporti annuali, sono milioni gli animali ad oggi allevati, detenuti e posseduti da altrettante famiglie italiane. Occorre responsabilizzarsi sul loro destino e sulle migliori regole che consentono di separare nettamente ciò che è lecito da ciò che è reato. Il maltrattamento e lo sfruttamento animale, che anche noi contrastiamo, possono essere vinti da una robusta regolamentazione e dal controllo. Abbiamo l’occasione per assestare un duro colpo ai traffici e per tutelare la detenzione legale degli animali, senza esasperazioni o estremismi che potrebbero avere l’effetto indesiderato di aumentare gli abbandoni, il rilascio indiscriminato in natura o gli stessi traffici. Un estremismo non può essere combattuto con un altro estremismo. Gli estremi, in quanto tali non si incontrano mai».

Una rigorosa regolamentazione- 
Una chiusura totale del mercato potrebbe rappresentare una ragione di incremento di questo traffico illegale? «Sicuramente sì- risponde Cusaro. Ma questo è uno scenario che ci porta al di fuori del raggio d’azione del regolamento europeo di sanità animale e che riguarda invece un complesso di attività criminose. Parliamo di reati contro gli animali ma anche contro le attività economiche e commerciali regolari e contro il possesso legittimo e responsabile di un animale da compagnia, sia il cane o il criceto. E tuttavia la tracciabilità richiesta per ragioni sanitarie dalle nuove norme europee avrà ricadute favorevoli anche sul contrasto del traffico di animali. La regolamentazione è in corso di implementazione in tutti gli Stati Membri, sarà rigorosa e ci vede d’accordo".

Gli alieni invasivi -  "Va fatto un netto distinguo fra le specie animali non convenzionali e le cosiddette specie aliene o esotiche invasive. Le prime acquisiranno sempre più anche a livello normativo lo status di animale da compagnia, grazie alle nuove regole europee di sanità animale che chiedono a tutti i proprietari un surplus di possesso responsabile. Gli alieni-invasivi, invece, appartengono ormai da diversi anni a categorie giuridicamente diverse, perché creano, loro malgrado, problemi di tutela della biodiversità e degli eco-sistemi. Il rilascio accidentale è prevenibile fornendo le corrette misure di detenzione che non solo servono per evitarne la fuga, ma devono essere condotte al fine di una custodia nel rispetto del benessere animale".

La pandemia «SARS CoV-2 è un virus adatto più all’uomo che alle specie animali- afferma Cusaro-  Non credo che un animale da compagnia, tradizionale o convenzionale che sia, possa rappresentare un rischio paragonabile. Aggiungo infatti che per il regolamento europeo di sanità animale, le case e gli animali da compagnia che vi sono custoditi non rappresentano una minaccia significativa di trasmissibilità di malattie. In un contesto di “One Health” in generale il ruolo del veterinario è prezioso tanto quanto quello di un medico umano, un biologo e di tutte le figure scientificamente preparate che devono necessariamente lavorare sinergicamente.

Il medico veterinario
- "Non deve essere chiamato in causa solo quando il proprio animale non sta bene ma, soprattutto quando si decide di accudire un animale non convenzionale, si deve pensare a lui come quell’amico a cui chiedere informazioni, consigli e aiuto ancora prima dell’acquisto. Il veterinario che si occupa di animali non convenzionali conosce questi animali sotto tutti i punti di vista. La loro biologia, il loro carattere, le loro esigenze ambientali e nutrizionali, le leggi che ne governano il possesso e i potenziali rischi legati alla manipolazione. Ricevere dal veterinario queste informazioni per poter imparare le condizioni ottimali di gestione dell’animale che si decide di acquistare e che tipo di rapporto poter costruire con lui, è alla base per iniziare una convivenza all’insegna del rispetto e del benessere animale e, perché no… anche benessere umano!».

Intervista integrale su Varese News
-  di Paola Gulden, Medico Veterinario