Oggi l'OIE pubblica il rapporto sulla salute animale nel mondo e avverte: la pandemia non riduca gli sforzi per preservare la salute e il benessere degli animali. Mentre il mondo affronta le conseguenze di COVID-19, l'OIE richiama i Paesi di tutto il mondo a continuare ad attuare misure di prevenzione e controllo: "Il sostegno alle attività veterinarie è essenziale per evitare che l'impatto delle malattie degli animali possa aggravare l'attuale crisi sanitaria e socio-economica".
Le malattie animali continuano a diffondersi in tutto il mondo. Lo ricorda oggi l'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) pubblicando il suo rapporto annuale. COVID-19 ha messo in emergenza la salute mondiale delle persone, ma non per questo, nel 2020 le malattie transfrontaliere degli animali hanno smesso di incidere gravemente sulla salute animale e sulla sussistenza delle popolazioni di molte aree del Pianeta. "Queste malattie - avverte l'OE- rappresentano una grave minaccia per la sicurezza alimentare globale e mettono a rischio i sistemi di produzione animale".
Nel suo rapporto, l'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale richiama l'attenzione sulle malattie animali con situazioni epidemiche in atto nel 2019 e nel 2020 e sulle strategie di controllo o di eradicazione in corso a livello globale. Vengono fornite raccomandazioni per aiutare i servizi veterinari nazionali ad attuare misure efficaci di sorveglianza, comunicazione e controllo. "Sostenere queste attività è frenare l'impatto delle epidemie di malattie degli animali è fondamentale nella situazione attuale".
Numerosi fattori hanno contribuito alla diffusione delle malattie animali transfrontaliere negli ultimi anni, con situazioni epidemiche ancora persistenti.
Peste suina africana- Nell'ultimo anno è stato osservato un aumento mondiale dei casi di peste suina africana (ASF African Swine Fever). Una delle maggiori sfide per il controllo di questa mortale malattia del maiale è l'assenza di un vaccino efficace. L'ASF è stata segnalata dal 28% dei membri dell'OIE (42 Paesi su 150). In poco tempo, la malattia ha scatenato una grave crisi nell'industria della carne suina, causando enormi perdite animali, impatti socio-economici negativi e persino minacciando di interrompere la catena di approvvigionamento mondiale di carne suina.
In risposta a questa minaccia globale, l'OIE ha lavorato a fianco della FAO e delle Nazioni Unite riuscendo a far crescere il numero di Paesi che oggi attuano misure di sorveglianza e controllo, fino a raggiugere il 90% dei paesi nel periodo 2018-2019 coinvolti in WAHIS, il sistema informativo dell'OIE sulla salute degli animali nel mondo. A breve sarà lanciata una iniziativa di controllo globale dell'ASF nell'ambito del GF-TAD Global Framework for the Progressive Control of Transboundary Animal Diseases .
Aviaria HPAI- Un'altra sfida per i servizi di sanità pubblica e veterinaria è l'influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI). A causa delle sue gravi conseguenze sia per i mezzi di sussistenza che per il commercio internazionale, negli ultimi anni è stata una delle malattie animali più segnalate. L'analisi dell'epidemia di HPAI presentata nel rapporto dell'OIE mostra una maggiore attività del virus nei primi mesi del 2020. I ceppi di influenza aviaria hanno un potenziale impatto zoonotico e la capacità di mutare ed evolversi rapidamente. In questo contesto, la promozione della comprensione della situazione globale continua ad essere una priorità per proteggere la salute pubblica e garantire un commercio sicuro di animali e prodotti di origine animale.
"Questi esempi dimostrano che le epidemie di animali comportano impatti devastanti che potrebbero intensificare la crisi in corso. In tempi di COVID-19, i paesi sono incoraggiati a mantenere e rafforzare i loro sforzi per prevenirli e controllarli"- conclude l'OIE nel suo odierno comunicato.
Report on the current animal health situation worldwide: analysis of events and trends
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